Coesione sociale, cambiare stile di vita e fine al clima avvelenato della politica. Con queste parole il Capo dello Stato si è rivolto alla platea del Pala San Giacomo di Conversano, in provincia di Bari, dove si sono svolte le celebrazioni del 90esimo anniversario dell’assassinio di Giuseppe Di Vagno, primo parlamentare italiano vittima del fascismo.

“Occorre una forte coesione sociale e nazionale – ha detto Giorgio Napolitano – di fronte alle prove che il Paese deve affrontare e di fronte alla crisi che sta affrontando l’Italia”. Per superare la crisi, ha detto il presidente della Repubblica, “bisognerà rivedere e cambiare molte cose nella nostra vita nel modo di vivere, di lavorare, di comportarsi da parte di tutti noi”, sono indispensabili “spirito di sacrificio e slancio innovativo, e anche misure che possono apparire impopolari e richiedono spirito di equità, cioè suddividere pesi e carichi secondo possibilità”.

Le gravi difficoltà “nel quadro delle sconvolgenti crisi finanziarie che incombono sulle nostre economie e sulle nostre società”, richiedono, secondo l’inquilino del Colle, una risposta decisa da parte della politica in primo luogo. Che deve necessariamente ritrovare un dialogo per affrontare le difficoltà.  “Nella situazione che abbiamo davanti, l’Italia non può trovare la sua strada in un clima di guerra politica – ha ammonito Napolitano – Per aprire l’Italia alle prospettive di sviluppo è nostro dovere e di tutti che le forze politiche, senza rinunciare ognuno alle proprie idee, trovino la strada della coesione”. Il Presidente ha poi risposto a diversi relatori che gli avevano fatto appello di dare una speranza al Paese: “Mi sento di poter dare un messaggio politico guardando il carico di energia dei giovani qui presenti. Mi sento di dare un messaggio di fiducia”

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