Pollica (Salerno) – La pista investigativa più battuta per l’omicidio di Angelo Vassallo è stata quella della vendetta della criminalità infastidita dalle campagne antidroga del sindaco di Pollica. Quando nell’estate del 2010 la piazzetta di Acciaroli cominciò a ricoprirsi della ‘neve’ importata da alcuni pusher, Vassallo reagì recandosi personalmente nei locali del porto per affrontare a muso duro gli spacciatori e intimargli di andarsene. Come fece la notte del 24 agosto 2010, accompagnato da due vigilesse, dodici giorni prima di essere ammazzato mentre rincasava in auto da sette colpi di pistola sui nove esplosi da una mano malferma e molto probabilmente inesperta.

Le indagini avviate dopo quel delitto dai carabinieri del reparto operativo di Salerno e dai colleghi del Ros hanno così consentito di scoprire un vasto giro di cocaina e hashish tra Pollica e l’area cilentana. Indagini culminate in diverse ordinanze di custodia cautelare eseguite tra Pollica, l’hinterland napoletano e l’avellinese. Le misure sono state firmate dal Gip di Salerno Emiliana Ascoli su richiesta del pm della Dda salernitana, Rosa Volpe, cotitolare insieme alla collega Valleverdina Cassaniello del fascicolo sul delitto Vassallo. Ed anche se il procuratore capo di Salerno Franco Roberti precisa che non esiste un collegamento diretto tra questi arresti per spaccio di droga e l’inchiesta sull’omicidio, fonti della famiglia dell’ex sindaco confermano la notizia che tra i cinque destinatari dei provvedimenti di arresto c’è almeno uno degli spacciatori, forse due, coi quali Vassallo si era scontrato personalmente durante le sue perlustrazioni nei bar e nei pub della zona. La circostanza, da sola, non prova alcunché. Ma è sicuramente uno spunto che gli inquirenti vorranno approfondire.

Le indagini sfociate negli arresti hanno appurato che lo spaccio di droga risaliva a prima del 2010. Tre le persone arrestate, mentre altre due risultano irreperibili. In manette sono finiti Lorenzo Conforti, 38 anni di San Giorgio a Cremano (Napoli), Gerardo Radano, 28 anni di Montecorice (Salerno) e Bernardo La Greca, 43enne di Acciaroli (Salerno). Sono sfuggiti alle manette perché all’estero un 28enne salernitano di origine brasiliana ma residente nell’avellinese, Bruno Humberto Damiani, e un 44enne napoletano titolare di un esercizio commerciale, Gabriele Pisani. Sono tutti accusati del reato di spaccio di sostanze stupefacenti. Una nota diramata dalla Procura di Salerno riferisce che gli indagati acquistavano la cocaina e l’hashish nell’hinterland partenopeo, e la smerciavano al dettaglio contattando personalmente i clienti, ai quali spesso veniva offerta in prova una dose di droga che veniva addirittura consumata sui tavolini dei bar.

Gli investigatori hanno documentato veri e propri scontri tra i vari spacciatori per imporsi sul territorio cilentano e tentare di monopolizzare la vendita di droga in zona. Proprio nell’estate 2010, l’estate del delitto Vassallo, avvenuto la sera del 5 settembre, Damiani, nell’intento di gestire da solo il traffico di cocaina, aggredì platealmente il suo principale concorrente, Conforti, intimandogli di smettere di spacciare e di consegnargli le dosi di droga in suo possesso e il ricavato delle dosi già vendute. I cinquanta carabinieri del reparto operativo assieme ai colleghi del ROS, con l’ausilio delle unità cinofile, hanno perquisito le abita zioni degli indagati, sequestrando 310 grammi di hashish, e alcuni grammi di eroina e cocaina.

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