Condono sì, condono no, condone forse. Il governo va in ordine sparso sull’ultima norma che potrebbe prendere corpo nel decreto sviluppo in via di approvazione il 20 agosto. Dopo le fughe in avanti e le marce indietro dei giorni scorsi (leggi) e la presa di posizione di ieri sera della leader di Confindustria Emma Marcegaglia – “La logica del condono è il premio ai furbi” – questa mattina a duellare sull’argomento sono il sottosegretario all’Economia, Luigi Casero, il capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto e il ministro della Difesa Ignazio La Russa. Un duello tutto interno al Pdl che logora anche il governo.

Facendo riferimento alla nota diramata venerdì da Palazzo Chigi Casero chiude all’ipotesi condono: “La posizione del governo è quella di venerdì e non è cambiata, crediamo che non sia praticabile l’inserimento del condono nei provvedimenti che stiamo preparando”, ha detto il sottosegretario a margine di un incontro in Assolombarda a Milano. “Siamo contrari – sottolinea Casero – sia da un punto di vista etico-politico, perché frena la lotta all’evasione che stiamo facendo, sia da un punto di vista tecnico, perché abbiamo inserito consistenti risorse nelle ultime manovre nella lotta all’evasione e questo le vanificherebbe”. Il sottosegretario lancia una frecciata a Cicchitto: “C’è una nota di Palazzo Chigi, Cicchitto non è il governo”. Una posizione poi ribadita ai microfoni di Sky TG24: “La maggioranza ritiene che il condono non sia da fare. La nota del governo è chiarissima”.

Ma il capogruppo del Pdl va avanti con l’apertura al condono e affida a una nota le sue considerazioni: “Le polemiche che non ci intimidiscono affatto per cui non ritiriamo la questione”. Del resto il deputato azzurro già sabato dal convegno di Saint Vincent organizzato da Gianfranco Rotondi aveva aperto sul condono (leggi): “Per abbattere il debito, se non sono sufficienti alcune misure, non si può escludere il condono edilizio e fiscale”. Oggi Cicchitto conferma e, nello stesso tempo, attacca le “polemiche di segno ideologico” arrivate da parte di Cgil e Pd, ma anche da parte di quelli che “hanno colto l’occasione a buon mercato per rifarsi una verginità” e “altri ancora che hanno riscoperto Savonarola”.

Continua a non sbilanciarsi sulla necessità o meno di un condono, il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, precisando che non tocca a lui decidere: “Non sono io il medico”. “Il condono è un antibiotico molto forte per un paziente molto ammalato – ha detto La Russa a margine della visita all’alpino ferito, Luca Barisonzi, all’ospedale Niguarda -. Bisogna vedere se le controindicazioni superano il vantaggio. Non sono così presuntuoso per dire ‘sì’ o ‘no’ al condono. Discutiamone”. “Una volta non c’erano gli antibiotici e morivano i bambini anche per una piccola infezione. Tutti sanno che gli antibiotici fanno male, ma sareste così sicuri che se un bambino rischia di morire non gli vada data una dose molto forte di antibiotico? Dipende dai medici, lo decidono loro”. E a chi insiste nel domandare se nel caso dell’Italia sia venuto il momento di prendere questo antibiotico, ribadisce: “Non sono io il medico. Ma non diciamo che il condono è il veleno. Non si muore di condono, può far male ma vediamo se il non applicarlo provocherebbe un male peggiore”.

Contrario al condono, ma “dal punto di vista tecnico” è Maurizio Leo, presidente della Commissione parlamentare per l’Anagrafe tributaria e esperto fiscale del Pdl: “Il condono non si può fare tecnicamente, verrebbe contestato dalla Ue – ha detto Leo parlando a margine di un convegno – non si può fare innanzitutto ai fini dell’Iva, che è un’imposta comunitaria e si rischia di arrecare un pregiudizio al gettito”. Per l’esponente del Pdl quello che si potrebbe fare è “un accertamento con adesione di massa, senza pregiudizio per l’Iva. Nel 1994 fu fatto un concordato che portò un gettito importante, circa 9.000 miliardi delle vecchie lire. In questo caso si pagherebbe tutto, senza però sanzioni e interessi”.

Dall’opposizione arriva la dura critica del responsabile economico del Pd Stefano Fassina: ”Elevati standard di legalità e di civismo non sono mai stati carattere distintivo del centrodestra di Berlusconi, Bossi e della loro cricca. Tuttavia, l’insistenza di Cicchitto a favore dell’ennesimo condono è un pessimo messaggio per la credibilità e l’affidabilità politica dell’Italia ma soprattutto umilia lavoratori e imprenditori che, nonostante la crisi, continuano a fare faticosamente il loro dovere. Dobbiamo combattere l’evasione, recuperare gettito e abbassare le aliquote effettive. Soltanto così l’Italia può uscire dal tunnel mentre questo governo porta ogni giorno più indietro il Paese”.

Rispondono a  Fassina a stretto giro di posta i due deputati Pdl Osvaldo Napoli e Margherita Boniver. “Il moralismo e il giustizialismo applicati all’economia, dopo che hanno fatto tanti danni in altri settori, rischiano di essere devastanti. E’ augurabile che gente come Fassina rimanga lontano dal governo in momenti così gravi e drammatici per il Paese”, ha detto Napoli mentre Boniver insiste sull”’inaudita violenza nelle parole dell’opposizione che fanno intendere come a sinistra non si sia capito niente”.

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