Chissà se rimarranno di soprassalto, se inarcheranno le sopracciglia e si faranno qualche domanda, oppure se tireranno dritto impassibili verso le lasagne del ristorante emiliano, la carne di quello argentino, o i microfoni del padiglione dei dibattiti. In ogni caso da oggi i frequentatori della festa dell’Unità di Bologna si troveranno davanti, su via Stalingrado, due enormi manifesti: costeggiano il viale e la rotonda di fronte all’ingresso della festa. Sei metri per tre, giallo fluorescente, le scritte rosse e blu: “People Mover 100 milioni buttati, il nuovo caso Civis”. E ancora, in primo piano: “A Bologna c’è la metro, è il servizio ferroviario metropolitano, anche per l’aeroporto”.

Non è il Partito democratico ad allertare i propri simpatizzanti sull’opera che la giunta di centrosinistra sceglierà probabilmente di avviare alla prossima scadenza di metà settembre. No, non si tratta di un passo indietro dell’ ultimo minuto dell’amministrazione. A tentare di scuotere le centinaia di cittadini in processione verso la festa è il gruppo Bolognattiva, “civico e di centrosinistra” come si definisce.

Si sono autofinanziati per quei cartelloni, vogliono far discutere. Vanni Pancaldi racconta così la storia di quei manifesti: “Essendoci la festa vogliamo stimolare il confronto, il dibattito: nonostante le tante iniziative per dissuadere la giunta dal People Mover, che sono state promosse anche da persone vicine al Pd come l’ex consigliere comunale Paolo Serra, al Parco Nord si continuano a fare dibattiti sulla mobilità e le infrastrutture, ma c’è un grande assente”. E’ lei, la futura navetta aeroporto-stazione. “Eppure c’è un enorme interesse di movimenti e associazioni”. Bolognattiva non si rassegna, e assieme ai cartelloni ha pronti i volantini: “A Bologna c’è la metro!” è lo slogan, con tanto di piantina del servizio ferroviario in stile mappa di metropolitana.

Quei cartelli e quei foglietti sono “a forte impatto e basso costo”, dice Pancaldi. Forte impatto e basso costo sono il leit motiv di Bolognattiva, che con un video finito su Rai 3 raccontò l’alternativa al People Mover, cioè il servizio ferroviario metropolitano. “E’ la ferrovia la vera alternativa già pronta a tutte le opere di varia fantasia che stanno nascendo, solo che non fa molta gola perché non richiede opere di dimensioni particolari, è già praticamente pronto, non stimola gli interessi dei costruttori”. A parteggiare per la ferrovia sono in tanti, il fattoquotidiano.it l’ha già raccontato. Ora non resta che attendere la decisione del Comune e le valutazioni della Corte dei conti, che già da un anno studia le carte dell’opera pubblica nata in gestione privata e destinata a finire nel portafogli dell’azienda del trasporto pubblico.

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