In attesa del testo ufficiale della manovra, dal ministero della Pubblica amministrazione arriva una prima comunicazione ufficiale: con l’approvazione del provvedimento sarà più facile trasferire i dipendenti pubblici. Il testo del decreto della manovra anti-crisi che circola in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è intitolato “Ulteriori disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo”. Diciotto articoli suddivisi in tre titoli: “disposizioni per la stabilizzazione finanziaria”, “liberalizzazioni, privatizzazioni ed altre misure per favorire lo sviluppo” e “misure a sostegno dell’occupazione”.

TRASFERIMENTI DEGLI STATALI – Sarà più facile trasferire i dipendenti pubblici se l’amministrazione ha una esigenza in questa direzione. E’ una delle misure contenute nella manovra, secondo quanto riferisce una nota del ministero di Renato Brunetta. “Di forte impatto in questa manovra- si legge nella nota – è la misura sull’esigibilità della prestazione del dipendente pubblico in luogo di lavoro e sede diversi da quelle di ordinaria assegnazione. In sostanza il datore di lavoro pubblico ha il potere di modificare il luogo di esecuzione della prestazione lavorativa attraverso lo strumento del trasferimento definitivo o temporaneo”. Il trasferimento può essere disposto “per motivate esigenze di tipo tecnico, organizzativo, produttivo”. Per il ministero “la mobilità del personale rappresenta perciò uno strumento prezioso per favorire anche i piani di razionalizzazione di cui alla manovra di un mese fa, per realizzare il dividendo dell’efficienza a vantaggio di una valorizzazione della contrattazione collettiva di secondo livello”. Sarà necessaria “una regolamentazione in sede di contrattazione collettiva di comparto, soprattutto per stabilire regole su mobilità interregionale. Nelle more della disciplina contrattuale si fa riferimento ai criteri datoriali, oggetto di informativa preventiva, e il trasferimento è consentito in ambito del territorio regionale di riferimento”, conclude la nota.

Intanto, in attesa della pubblicazione del decreto sulla manovra bis in Gazzetta ufficiale, attesa per domani, continuano a filtrare indiscrezioni e precisazioni su aspetti non chiariti dal ministro Giulio Tremonti e dai suoi colleghi durante la conferenza stampa di stamattina.

SCOMPARE L’ADDIZIONALE IRPEF PER GLI AUTONOMI. L’annunciata addizionale Irpef per i lavoratori autonomi, per i redditi al di sopra di 55 mila euro, non compare nel decreto governativo. la nuova imposta viene assorbita dal contributo di solidarietà che riguarderà tutti i lavoratori pubblici e privati, dipendenti e autonomi. Il contributo peserà per il 5% per i redditi da 90mila a 150mila euro e per il 10% per quelli oltre i 150 mila, con una soglia di salvaguardia del 48% e che potrà essere deducibile per i lavoratori privati. L’addizionale resterà in vigore tre anni: un anno, il 2011, per i lavoratori pubblici che però non si vedranno tagliata la busta paga come prevedeva la manovra di giugno: due anni, 2012-2013 per quelli privati e per gli autonomi. Per i parlamentari, invece, il contributo raddoppia; il 10% oltre i 90 mila euro di reddito e 20% da 150 mila in su.

NUOVI GIOCHI E LOTTERIE – Tra gli interventi sui giochi e le accise sul tabacco il Governo punta a recuperare 1,5 miliardi l’anno a partire dal 2012. Ricco il pacchetto sui giochi. Si prevede la possibilità di “introdurre nuovi giochi, indire nuove lotterie, anche ad estrazione istantanea, adottare nuove modalità di gioco del Lotto, nonchè dei giochi numerici a totalizzazione nazionale, variare l’assegnazione della percentuale della posta di gioco a montepremi ovvero a vincite in denaro, la misura del prelievo erariale unico, nonchè la percentuale del compenso per le attività di gestione ovvero per quella dei punti vendita”. Il Direttore generale dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato – si prevede ancora – può proporre al Ministro dell’economia di disporre con propri decreti, entro il 31 dicembre 2011, tenuto anche conto dei provvedimenti di variazione delle tariffe dei prezzi di vendita al pubblico dei tabacchi lavorati eventualmente intervenuti, l’aumento dell’aliquota di base dell’imposta di consumo sulle sigarette. L’attuazione delle disposizioni assicura maggiori entrate in misura non inferiore a 1.500 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2012.

ORARI E FESTE LIBERE PER I NEGOZI IN TUTTA ITALIA. Una norma di cui non si era parlato nei giorni scorsi sarebbe presente nel decreto, secondo fonti governative. La norma estende all’intero territorio nazionale, e non più soltanto alle città turistiche e d’arte, la possibilità di derogare ai limiti sugli orari di apertura e chiusura dei negozi e sul periodo di festività degli esercizi commerciali.

Articolo Precedente

Il governo presenta la stangata bis
Province ridotte, ma dopo il censimento

next
Articolo Successivo

Manovra, articolo 18 “intatto” ma a rischio
Solo un miliardo dal pacchetto fiscale

next