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C’è poco da stare gay

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Come si può pensare, come dice Paola Concia, che il nostro Parlamento stia dalla parte dei violenti? La Lega – non c’era da stupirsi – ha votato compatta, ne sarà stato felice Borghezio, quel pacioso buon uomo e padre di famiglia, che ha appena definito alcune idee del terrorista norvegese Breivik buone, anzi, ottime. Entusiasta del risultato anche Giovanardi, che è costretto a comprare i mobili a Lissone (belli, ma cari) da quando per principio si rifiuta di andare all’Ikea: tutto può sopportare ma due uomini che si tengono per mano davanti alla libreria Uttala, questo è troppo. E che dire di un governo che ha come capo un personaggio che si definisce orgoglioso di non essere gay: puttaniere ladro bugiardo sì ma gay mai! Un parlamento che ha tra le sue file molti gay, gli stessi che votano contro una legge per tutelare i gay. Ma una legge contro l’ipocrisia e la vergogna non esiste ancora.

Un paese, l’ultimo ormai dei paesi civili, dove non si possono celebrare unioni omosessuali, ma, se si picchiano, l’omofobia non è un’aggravante. Mica è l’odio che muove certa gente ad aggredire gli omosessuali, è che non sopportano il colore di certe camicie. Del resto il Ku Klux Klan picchiava, torturava, impiccava, stuprava i neri mica perché erano neri, ma perché stonavano nei gospel!

E’ inutile che ci scervelliamo a capire perché in Italia non si possano avere le stesse leggi giuste approvate nel resto dell’Europa. E’ presto detto: qui c’è il Vaticano, altrove non c’è e tutti i governi che si sono succeduti in Italia non possono e non vogliono inimicarsi il Vaticano. Così è se vi pare e anche se non vi pare. Del resto io penso, come molti pensano, che il Papa sia gay (quelle scarpette rosse di Prada non mi hanno mai convinto) e sarebbe meraviglioso vederlo finalmente mano nella mano con Padre Georg, non fosse che è lui il primo a scagliarsi contro le famiglie “diversamente etero”. Insomma se qualcuno cerca un buon esempio di onestà intellettuale e sincerità morale ha qualcuno a cui ispirarsi. Amen.

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