La vittoria ha sempre un sapore dolce. Se poi come nel caso della vittoria al primo turno del centrosinistra a Bologna , è reso anche più dolce dalla soddisfazione di aver contribuito ad uno scenario di sconfitta del Berlusconismo arrogante a livello nazionale, suonerebbe come minimo antipatico introdurre il gusto dell’amaro di questo piacere.

C’è il tempo del vino e il tempo delle rose, c’è il tempo per costruire e il tempo per distruggere. Ha vinto Virginio Merola, che è il nuovo sindaco di Bologna e di tutti i bolognesi. Lunga vita a Virginio Merola.

Ma perché il piacere non inebri, perché la naturale immutabile euforia della vittoria non si trasformi in rischioso compiacimento, occorre mantenere lucido e vigile il governo della Ragione.

In politica, al contrario che nello sport, la vittoria è un mezzo e non un fine. È una tappa e non il traguardo. Gli slogan elettorali di Merola, pur criticati e criticabile, andranno presi sul serio. Se vi va bene così

Dunque lo stesso sindaco ha segnalato la situazione di Bologna, il suo presente, come quella di una città in crisi. Politicamente in crisi, dopo l’esperienza della sconfitta delle sinistre ed opera di Guazzaloca, il triste regno di Cofferati e l’interregno scabroso di Delbono, e l’umiliante commissariamento governativo, peraltro esercitato con dignità dalla Cancellieri.

Ma anche progettualmente in crisi, non solo per i nomi imbarazzanti, lasciti infrastrutturali ereditati dalle amministrazioni precedenti, ma per una vera e propria situazione finanziaria, economica che tutti in campagna elettorale hanno evidenziato.

Gli elettori di Bologna hanno detto un chiaro no alle pretese di occupazione leghista della città, e questa risposta politicamente netta e motivata in qualche modo ha subordinato una lunga insofferenza per l’inadeguatezza delle amministrazioni precedenti a far uscire Bologna dalle acque stagne delle rendite di finzione e dell’inerzia che la attanaglia da lungo tempo.

La grande civiltà democratica mostrata da Bologna ha bisogno di una civiltà amministrata. Il piacere legittimo dovrà far fronte ben presto ad un rigoroso e attivo dovere. Il presente della vittoria, come l’attimo, sarà subito alle nostre spalle. Speriamo che il meritato champagne dei festeggiamenti, si trasformi prestissimo in nuova benzina per una macchina ormai ferma.

Stefano Bonaga

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