Basta affacciarsi su via Saragozza, davanti al Teatro delle Celebrazioni, e si capisce al volo chi è venuto in città. Le bandiere dell’Idv circondano il teatro, che apre le sue porte all’evento “Le mani sulla città? Impedirlo è legittimo”.

Il teatro ospita, infatti, durante il corso di tutto il pomeriggio, una giornata organizzata dall’Italia dei Valori e dal suo leader, Antonio Di Pietro, protagonista di giornata.

800 posti quasi tutti pieni alle Celebrazioni, con l’esibizione apprezzatissima di Tony Troja, divenuto celebre grazie al web e del musicista Shel Shapiro. Oltre ai due sono presenti anche Gioacchino Genchi e Moni Ovadia, che non risparmia attacchi al Presidente del Consiglio Berlusconi: “Vuole fare diventare il paese uno dei suoi mausolei. È un morto che cammina, fa solo dei danni. Il legittimo impedimento? E’ lui un impedimento: il pubblico impedimento. Impedisce – continua – di vivere in una democrazia”. Inevitabili i continui riferimenti a Berlusconi, in un evento che si propone di invogliare i cittadini a recarsi al referendum del 12 e 13 giugno.

L’altro tema sono le amministrative di maggio, dove il partito di Di Pietro appoggia il candidato Pd Virginio Merola, presente in sala. Per il leader Idv “le amministrative sono importanti per il Paese, ma soprattutto per la città. Abbiamo rispettato la scelta delle primarie e della coalizione, siamo una forza politica affidabile”.

È il turno di Merola: “Hanno bloccato la nostra democrazia – afferma al pubblico -, cercano di impedire ai cittadini di votare per questo referendum, sottoscritto da tantissime persone. Il governo ha un atteggiamento pericoloso sull’acqua pubblica e sul nucleare. Per salvare Berlusconi sono disponibili a fare male al Paese”. Poi, riferendosi a Bologna, invoca “un sindaco che non sia un uomo solo al comando, ma che possa circondarsi di persone migliori di lui, e l’Idv ci aiuta in questo”. Infine una stoccata a Bernardini, sempre più nei pensieri del candidato Pd: “non vogliamo tornare indietro, nel Medioevo, come la lega Nord vuole fare. Dobbiamo guardare avanti”.

Dopo di lui sale sul palco il comico Cornacchione, il quale fingendosi uomo del Pdl dichiara: “Silvio mi ha detto di venire qui a sorreggere Merola, è un cantante napoletano, no?”. Poi riferendosi alle difficoltà interne al Pdl locale per la scelta del candidato a sindaco, afferma scherzoso: “Noi del Pdl abbiamo avuto troppo poco tempo per decidere un candidato e ci siamo affidati alla Lega. Un anno e mezzo non ci è bastato”.

Tra gli spettatori gente di ogni età, ma quelli con la maglia dell’Idv sono soprattutto giovani, come Carlo Diana, coordinatore provinciale dei giovani a Bologna, che ricorda come “il referendum è il frutto di una lunga campagna che ci ha portato fin qui, dopo tanta indifferenza. Dobbiamo ritrovare il bene comune per il centrosinistra ed andare avanti”. Stesse parole pronunciate da Salvo Ognibene, ventunenne siciliano, il più giovane nella lista Idv per il consiglio comunale a Bologna, e tra i più giovani in assoluto: “Da ragazzo quale sono, vorrei il wii-fi libero in ogni angolo della città, nuove relazioni tra Comune e Università, e un impegno concreto contro le infiltrazioni mafiose in Regione”.

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