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La Merkel amplia la libertà di stampa
Berlusconi sogna la legge Bavaglio

La Germania sottrae i giornalisti alla responsabilità penale in caso di rilevazione di notizie riservate. Giulietti invita il Governo a seguire l'esempio. Ma Alfano pensa al processo breve
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Ieri, mentre il premier italiano in una delle sue ville pregava Bossi di garantirgli la maggioranza per far approvare (tra le altre) la legge bavaglio, in Germania, la cancelliera Angela Merkel, plaudeva all’approvazione di un disegno di legge, da lei fortemente voluto, per tutelare i giornalisti a 360 gradi e garantire una libertà di stampa totale. Il governo tedesco ha infatti cambiato il codice penale cancellando, di fatto, la violazione del segreto su notizie riservate. La magistratura non potrà più perseguire i cronisti, con perquisizioni e sequestro di materiale; dovrà limitarsi a individuare l’eventuale fonte di notizie riservate. Nel caso di funzionari pubblici la pena per rivelazione di atti d’ufficio prevede pene per un massimo di cinque anni di carcere. Niente per i giornalisti. A darne notizia in Italia è stato il corrispondente da Berlino del quotidiano La Repubblica, Andrea Tarquini.

Il provvedimento tedesco, in totale controtendenza rispetto alla legge Bavaglio berlusconiana, non ha trovato eco nell’opposizione italiana. Solamente Giuseppe Giulietti, parlamentare del gruppo Misto e portavoce di Articolo21, ha invitato il ministro della Giustizia, Angiolino Alfano, a seguire l’esempio di Berlino. “La Germania della signora Merkel – ha detto Giulietti – deciso di blindare la libertà di stampa e di ampliare e tutelare l’esercizio del diritto di cronaca. Ci auguriamo che il governo italiano voglia prendere esempio da un governo che ha sempre considerato amico e che il ministro Alfano voglia annunciare il ritiro della legge bavaglio. E la fine di ogni aggressione nei confronti dei giornali e dei giornalisti considerati ostili solo perché‚ continuano a raccontare i fatti”. Non altra voce s’è levata. Ma Alfano prima deve preoccuparsi del processo breve. Dal meeting di Comunione e Liberazione, in corso a Rimini, il guardasigilli ha infatti fatto sapere che il Governo, rattoppato ieri a villa Campari sul lago Maggiore, sostiene il testo sul processo breve approvato al Senato. Poi, solo poi, si tornerà a parlare di intercettazioni e legge Bavaglio. Nel frattempo si fa finta di nulla. Del resto Berlusconi con la Merkel scherza, le fa “cu cu” ai summit internazionali, mica la imita sulle manovre economiche (che hanno salvato istruzione e ricerca, ad esempio) né sulle politiche d’integrazione sociale . Figurarsi sulla libertà di stampa.

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