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Catania, studentessa ferita per sbaglio in agguato di mafia

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L’obiettivo dei killer di mafia, che oggi sono tornati a sparare a Catania a distanza di una settimana, in pieno centro storico, era Maurizio Gravino, pregiudicato vicino al clan Zuccaro. Gravino è stato colpito al ventre, all’inguine e alle spalle da tre proiettili ed è ricoverato presso l’Ospedale Vittorio Emanuele di Catania. Ma ad andarci di mezzo, purtroppo, è stata anche una studentessa universitaria di 34 anni, ferita casualmente da uno dei cinque proiettili esplosi.

Laura Salafia, iscritta alla facoltà di Giurisprudenza, aveva appena sostenuto un esame ed era uscita dall’aula con un bel trenta e lode in tasca, quando è stata raggiunta dal proiettile, che le ha procurato gravissime lesioni alla colonna cervicale. Adesso si trova ricoverata presso il reparto di rianimazione dell’Ospedale Garibaldi di Catania, in stato semicomatoso. I medici stanno facendo di tutto per salvarle la vita ma saranno decisive le prossime 48 ore. Nonostante il luogo del ferimento, nei pressi del Monastero dei Benedettini, fosse molto affollato, nessuno ha visto nulla. Nemmeno i gestori dello slow food, davanti al quale il killer ha sparato. “C’era una festa di laurea e il locale era pieno di gente”, hanno commentato, “Abbiamo solo sentito un rumore di mortaretti”.

Secondo gli investigatori, il ferimento di Maurizio Gravino potrebbe essere collegato all’omicidio di Maurizio Signorino, pregiudicato legato al clan Santapaola, ucciso una settimana fa nella periferia di Catania.

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