Alex Corlazzoli

Alex Corlazzoli

Maestro e giornalista

Nella vita non avevo previsto di fare l’insegnante. Ho sempre sognato di fare il giornalista. Anzi da bambino avrei voluto fare il prete. Sono nato in campagna da una famiglia di operai, dove libri e giornali, in casa, non esistevano. Mi sono iscritto al liceo e ho terminato il mio curriculum scolastico alle magistrali. Ma la mia “scuola” sono state le strade del mondo: l’esperienza tra i ragazzini dei quartieri più difficili a Palermo, come l’incontro con Sarina Ingrassia che ha dedicato la vita ai “picciriddi” di Monreale; la conoscenza delle altre culture nei miei viaggi in Mozambico, Senegal, Kenya, Marocco, Palestina, Siria, Giordania, Libano, India, Brasile, Albania, Romania e altri ancora. È stato il giornalismo ad insegnarmi a essere curioso e a pormi sempre nuovi interrogativi.
Ha lavorato a “La Provincia” di Cremona e collaborato con settimanali come “Diario della Settimana”; “Avvenimenti”; “Altreconomia”; “Donna Moderna”; “Gioia”; “Che futuro.it”. Oggi collabora con “Il Fatto Quotidiano” dove tiene anche un blog; “Focus Junior”; “Focus Scuola”; “Scarp de Tenis” e “Conflitti”. Ha tenuto, inoltre la rubrica “L’Intervallo” a Radio Popolare e ha collaborato con “Radio24” per la rubrica “Si può fare”. Nel 2020-2021 ha partecipato in qualità di maestro alla trasmissione “La Banda dei Fuori Classe” su Rai Gulp. Nel 2021 si è aggiudicato il XVII premio nazionale “Anpi. Renato Fabrizi”.
Tra i libri che ha scritto: “Ragazzi di Paolo” (Ega 2002); “Riprendiamoci la scuola” (Altreconomia 2011); “L’Eredità” (Altreconomia 2012); “La scuola che resiste” (Chiarelettere); “Tutti in classe” (Einaudi 2013) e “Gita in pianura” (Laterza 2014), #lacattivascuola. Un’inchiesta senza peli sulla lingua” (Jaka Book, 2015); “Sai maestro che…da grande voglio fare il premier” (Add, 2015); “1992. Sulle strade di Falcone e Borsellino” (Melampo, 2017); “Sussidario per genitori” (Mondadori 2019).
Ma soprattutto faccio il maestro, trasmettendo ai ragazzi tutto quello che la vita mi ha donato. Nel bagaglio delle esperienze: il volontariato in carcere per dieci anni dove ho fondato il giornale Uomini Liberi, l’esperienza nei campi nomadi a Firenze, la lotta alla mafia fatta anche al Nord. Nel 2008 ho fondato l’associazione L’Aquilone che si occupa di integrazione di migranti. Candidato sindaco per due volte a Offanengo, al bavero della giacca ho portato per anni una spilla gialla con scritto “Io non ho votato Berlusconi”.
Oggi sono convinto che “il vero politico non ha un partito e il vero cristiano non ha una Chiesa”.

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