Il lungo comunicato pubblicato da Dagospia è durissimo: il comitato di redazione di Visto e Novella2000, periodici del Gruppo Visibilia Magazine di Daniela Santanchè, reagisce alla decisione del liquidatore di licenziare tutti i dipendenti (14 tra giornalisti e impiegati). “In questi due anni di gestione Santanchè – si legge – nulla è stato fatto per portare visto e Novella a competere sul mercato editoriale: contrariamente a quanto afferma il liquidatore, mai è stata pianificata una campagna promozionale né pubblicitaria, mai una locandina, mai un passaggio in tv come tutte le testate concorrenti. Non solo: Visibilia Magazine ha mostrato da sempre una totale incapacità nel gestire la diffusione di Visto e Novella 2000, tanto che in edicola le due testate spesso non giungono e quindi vengono destinate direttamente al macero. Stessa sorte per i numeri speciali, di cui non si ha traccia”.

La parlamentare forzista aveva comprato Novella 2000 e Visto nel 2015 da Prs Editore, che a sua volta li aveva avuti in saldo da Rcs-Corriere della Sera e due settimane fa, quando tra Visibilia Magazine e il cdr dei due settimanali di gossip si era arrivati allo scontro frontale per la messa in liquidazione della società, i rappresentanti sindacali con un comunicato avevano chiesto a Silvio Berlusconi di non ricandidare la Santanchè alle prossime elezioni. Interpellata dal Fatto, la deputata di FI aveva detto: “Con i giornalisti della Visibilia Editore abbiamo firmato un accordo e tutto va benissimo. Quelli della Magazine invece non hanno accettato il dialogo. Hanno stipendi altissimi da 130-180 mila euro l’anno, mi costano 2,2 milioni l’anno più il borderò dei collaboratori. Non è più possibile andare avanti così: i giornali devono stare sul mercato, con spese compatibili con le vendite e gli incassi della pubblicità. Il mondo dell’editoria, lo sappiamo, è cambiato”. Il Cdr attacca e chiede se “il problema sono i presunti costi eccessivi del personale (in realtà tutti sono assunti ai minimi tabellari) oppure l’assoluta incapacità di svolgere il delicatissimo lavoro di editore, senza un controllo professionale, attento e costante su giornali, marketing e distribuzione delle copie in edicola”.

Un altro punto che i giornalisti del gruppo non accettano è l’affidamento della realizzazione dei periodici a service esterni: “Dai prossimi numeri Visto e Novella, sempre diretti da Benedetto Mosca e da Roberto Alessi (che a fine luglio si erano pubblicamente dissociati dal comunicato del cdr, ndr), verranno realizzati da strutture editoriali esterne. Si chiede pertanto agli organi preposti di vigilare e intervenire su questa decisione per arginare un fenomeno che rischia di essere emulato da altri editori a discapito della qualità dell’informazione e dell’occupazione dei giornalisti”. E sul futuro delle due pubblicazioni si prospetta una nuova ripartenza ma “con un’altra società”. Il cdr sospetta dunque che “l’obiettivo della Santanché fosse “unicamente quello di licenziare gli attuali dipendenti”.

“Si chiede al liquidatore e a Daniela Santanchè – è l’ultimo appello dei rappresentanti sindacali – di rivedere le affrettate decisioni fin qui prese e di aprire un tavolo di confronto diretto e serio basato su una rigorosa programmazione editoriale, oggi del tutto assente, in modo tale che Visto e Novella, col patrimonio degli attuali giornalisti e dipendenti che in tutti questi anni hanno decretato il vasto apprezzamento dei lettori, possano tornare competitivi”.

La Repubblica tradita

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