La procura di Milano aveva chiesto 5 anni, ma il Tribunale di Milano ha sì condannato Fabrizio Corona ma a un anno di reclusione. Cuore del processo i circa 2,6 milioni di euro in contanti trovati in parte in un controsoffitto e in parte in cassette di sicurezza in Austria. L’ex agente fotografico era stato nuovamente arrestato lo scorso 10 ottobre mentre era in affidamento in prova ai servizi sociali per scontare condanne già definitive. Il collegio, presieduto da Guido Salvini, ha anche condannato a sei mesi la collaboratrice di Corona, Francesca Persi.

La difesa di Corona aveva sostenuto durante l’arringa che bisognava ricondurre la vicenda a un problema fiscale” e che l’ex re dei paparazzi è imputato in “processo basato sul niente” e perché “i moralisti non ti perdonano nulla se ti ritengono l’incarnazione del male e ti vogliono eliminare”. L’imputato ha sempre sostenuto che i soldi non era frutto di illeciti, ma soltanto il tesoretto accumulato per le sue serate nei locali e pagate in nero. Prima delle sentenza Corona aveva rivolto un appello ai giudici: “Sono un casinista, ma non un criminale o un mafioso”.

Ha esultato in aula battendo i pugni sul tavolo e dicendo: “‘Sì, giustizia è fatta’” l’imputato che poi rivolgendosi all’avvocato ha detto “sei un grande”. Sono cadute infatti due imputazioni, l’intestazione fittizia dei beni in relazione ai soldi in contanti, e la violazione delle norme patrimoniali sulle misure di prevenzione: secondo il Tribunale il “fatto non sussiste”. L’ex re dei paparazzi è stato condannato solo per il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.Tra i testimone che sono stati convocati in aula a sostegno della difesa anche l’ex fidanzata Belen Rodriguez che ai giudici ha dichiarato che trovava buste con contanti ovunque.

Lo stesso Corona in aula che i 1,7 milioni di euro in contanti trovati in un controsoffitto venivano “tutti da serate, campagne e lavoro e li ho fatti tra il 2008 e il 2012″ e, in particolare, “nel 2009, quando con Belen Rodriguez siamo diventati una coppia mediatica eccezionale, come Bonnie e Clyde eravamo, tutto quello che toccavamo diventava oro, guadagnavamo cifre folli”.

Assolto quindi per due capi di imputazione per Corona è stata revocata la misura cautelare che lo aveva portato in carcere. Corona, tuttavia, resta in carcere per scontare i circa 5 anni restanti di cumulo delle pene definitive, anche perché lo scorso novembre, dopo l’arresto per la vicenda dei 2,6 milioni di euro in contanti, il tribunale di sorveglianza di Milano ha revocato l’affidamento in prova ai servizi sociali. I legali di Corona, gli avvocati Ivano Chiesa e Luca Siritti, tuttavia, hanno già preannunciato che presenteranno un’istanza per la concessione dell’affidamento in prova che potrebbe far uscire dal carcere l’ex re dei paparazzi. “Fabrizio Corona resta in carcere perché il Tribunale di sorveglianza ha revocato il suo affidamento in prova ai servizi sociali, ma, essendo venuto meno il mandato di cattura basato sull’intestazione fittizia di beni che ora non c’è più, le cose cambiano di molto. Fabrizio potrà quindi riprendere il suo percorso – dice l’avvocato Ivano Chiesa, che difendeva Fabrizio Corona insieme a Luca Sirotti – Sono contentissimo continuo a ridere e sono anche un po’ distrutto, perché Fabrizio, subito dopo la lettura della sentenza, mi ha riempito di botte. Giustizia è fatta. Avevo detto che il giudice Salvini era un fuoriclasse e così è stato. Già sei mesi fa avevo detto che non esisteva il reato di intestazione fittizia e che Fabrizio non c’entra niente con la mafia e nemmeno con la criminalità organizzata. I soldi sono di provenienza lecita, l’intestazione fittizia si contesta in quei casi, non in questi”.

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Fabrizio Corona cita Shakespeare e Platone. L’appello ai giudici: “Ridatemi la mia famiglia, i soldi non mi interessano”

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Corona, l’esultanza in tribunale dopo la sentenza: “Giustizia è stata fatta”

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