Non con un’alleanza Pd-Forza Italia e nemmeno con l’improbabile accordo tra M5s-Fdi-Lega Nord. Non ce la farebbe il Pd se andasse con le liste di sinistra, ma neppure se la destra di Fi-Fdi-Lega Nord decidesse di trovare un accordo. Secondo le proiezioni di Demopolis per Repubblica, la maggioranza con il sistema tedesco in discussione in Parlamento in queste ore non ci sarebbe mai. Il calcolo, effettuato sulla base dei sondaggi attuali, non lascia spazio a molte speranze: anche se dopo il voto alcuni partiti trovassero un’intesa, non avrebbero comunque i numeri per governare. Se resta la soglia di sbarramento al 5 per cento, a superarla sarebbero solo quattro formazioni. Cinque invece nel caso in cui le liste a sinistra si dovessero coalizzare. In queste ultime condizioni, i sondaggi danno: M5s (29%), Pd (28%), Lega-Fdi (16,5%), Fi (12,4%), la lista di Sinistra (Mdp-Si-Cp) al 6 per cento. Fuori Ap al 3. Con questo scenario la Camera ad esempio sarebbe così spartita: 195 seggi ai grillini, 192 al Pd (inclusi Svp), 108 al Carroccio+Fratelli d’Italia, 83 a Forza Italia e 40 alla lista di Sinistra.

Per avere la maggioranza assoluta a Montecitorio però servono 316 seggi: una cifra a cui nessuna delle formazioni possibili può in questo momento aspirare di arrivare. Non ce la farebbero nemmeno le probabili larghe intese tra Pd e Forza Italia: l’alleanza tra Renzi e Berlusconi infatti consentirebbe di arrivare a 275 seggi, quindi sotto di quarantuno seggi. Andrebbe meglio invece se a unirsi fossero i 5 stelle, la Lega Nord e Fratelli d’Italia: i tre insieme otterrebbero infatti 303 seggi. Un risultato migliore, ma che comunque non basterebbe. Senza contare il fatto che al momento questa è una delle alleanze meno probabili: difficile pensare che i grillini siano pronti a fare un patto post elettorale, quando invece hanno sempre detto di voler fare alleanze sui singoli provvedimenti. Male anche lo scenario Pd+lista di Sinistra (quelle che un sondaggio di Ipr Marketing in esclusiva per il Fatto di oggi dà al 16 per cento) che insieme possono puntare ad avere 232 seggi. Ma peggio di tutti andrebbe l’alleanza a destra tra Fi-Lega Nord-Fdi: i tre insieme non ottengono più di 191 seggi, quindi sotto 125 seggi rispetto alla maggioranza assoluta.

Lo scenario è simile anche se si guarda alla rilevazioni di Roberto D’Alimonte per il il Sole 24 Ore. Qui la simulazione a quattro partiti ipotizza che in caso di alleanza Pd-Fi si arriverebbe a 315 seggi, sfiorando la maggioranza assoluta. Mentre se l’accordo fosse tra i grillini e la Lega Nord si arriverebbe a 306 seggi, quindi ancora lontani dalla soglia per governare. Infine D’Alimonte, fa un calcolo anche nel caso in cui ci fosse uno scenario a sette partiti: la strada più “stabile” sarebbe l’unione tra Pd-Fi-Ap-Mdp-Pisapia che porterebbe 331 seggi. Ma questo significherebbe riuscire a rimettere d’accordo Renzi e Alfano, ma soprattutto Alfano e Berlusconi e per non parlare di Renzi e Bersani: un’ipotesi che al momento risulta tra le più complicate. Se dal gruppo si sfilasse Area popolare i seggi non basterebbero ancora: sarebbero infatti solo 300. Così come se a venire meno fosse la sinistra di Mdp-Pisapia: anche in questo caso sarebbero solo 300.

Articolo Precedente

Legge elettorale, passa emendamento anti-patto. Rosato (Pd) contro M5S: “La vostra parola non vale nulla”

next
Articolo Successivo

Legge elettorale, Fico (M5s): “Legislatura finita? Prerogativa del Presidente della Repubblica”. “Accordo salta? Speriamo Pd rinsavisca”

next