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Marcello Dell’Utri, procura di Napoli chiede il processo per peculato per i libri spariti dalla biblioteca Girolamini

Per gli inquirenti Dell'Utri sarebbe stato consapevole della provenienza dei volumi (quattordici quasi tutti restituiti dopo l’avvio dell’inchiesta) che gli erano stati consegnati dall’ex direttore della biblioteca Marino Massimo De Caro, già condannato a 7 anni
Marcello Dell’Utri, procura di Napoli chiede il processo per peculato per i libri spariti dalla biblioteca Girolamini
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Il suo amore per i libri è noto. Tanto che nessuno si stupì quando a Marcello Dell’Utri, in carcere per scontare una condanna a 7 anni per concorso esterno, sequestrarono 20mila libri. Tra i volumi si cercavano anche quelli che, secondo la Procura di Napoli, erano lentamente e inesorabilmente spariti dalla biblioteca Girolamini di Napoli e per cui la corte dei Conti aveva stimato un danno da 20 milioni di euro.

Dopo la chiusura indagine in aprile i pm hanno hanno chiesto rinvio a giudizio per peculato dell’ex senatore di Forza Italia. La richiesta è stata firmata dai pm Ilaria Sasso del Verme, Antonella Serio, e Michele Fini, coordinati dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli. Per gli inquirenti Dell’Utri sarebbe stato consapevole della provenienza dei volumi (quattordici quasi tutti restituiti dopo l’avvio dell’inchiesta) che gli erano stati consegnati dall’ex direttore della biblioteca Marino Massimo De Caro, già condannato a 7 anni. È invece sparita nel nulla una copia rara dell’Utopia di Tommaso Moro. Agli inquirenti l’ex senatore, che ha sempre sostenuto che i libri gli fossero stati regalati, ha raccontato di aver dovuto smantellare in parte la biblioteca che possedeva a Milano e, per questa ragione, di non essere riuscito a ritrovare più quel libro tanto prezioso.

La posizione di Dell’Utri fu stralciata in attesa che il Senato autorizzasse i magistrati all’utilizzo delle intercettazioni telefoniche. In quelle intercettazioni si parla anche dei libri. “Lei c’ha sempre il Vico che l’aspetta eh… Quello lì lo porto io” gli diceva De Caro. E Dell’Utri gli risponde: “Eh, bravo, con il tartufo”. Il 22 febbraio 2012 l’ex direttore della Biblioteca esordisce: “Dottore, ho trovato il De rebus gestis di Antonio Carafa”. E Dell’Utri: “Del Carafa sì che non ce lo abbiamo”. E gli fa i complimenti: “Bravo Massimo!”. Secondo gli inquirenti il volume è stato poi consegnato a marzo, a Milano. Un’altra intercettazione risale al 29 marzo del 2012 e, secondo la Procura, è piuttosto eloquente. De Caro parla con Dell’Utri: “La prossima settimana sono da solo nel convento, tutto il convento per me, se vuole dottore… da solo! Ho le chiavi perché i padri vanno via”.

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