Per loro fortuna i censori Rai non si distraggono. Altrimenti sarebbe stata una figuraccia. Così la consueta replica della puntata di Presa diretta (trasmessa domenica 31 gennaio con l’obbligo di posticipare i servizi “scabrosi” dopo le 22:30) prevista come di consueto il sabato pomeriggio è stata ieri sostituita con un più “adatto ai minori” George re della giungla…?, film targato Walt Disney.

Se non c’è stato spazio in prima serata per il reportage di Liza Boschin e Giulia Bosetti sul tema dell’educazione sessuale e sentimentale degli adolescenti (“Il Tabù del sesso”, un viaggio tra gli adolescenti italiani e il loro rapporto con la sessualità, il sexting, il bullismo, la cattiva informazione sul sesso, le discriminazioni di genere, per scoprire se esiste in Italia il Tabù del sesso”), come avrebbe potuto essercene in un sabato pomeriggio?

Una logica conseguenza, che – tuttavia – sottolinea una volta di più la non brillantissima figura fatta domenica sera dal servizio pubblico. La cosa, infatti, non è piaciuta per nulla a “Rai Bene Comune – IndigneRai”, associazione interna di dipendenti del Servizio pubblico: “Da una rapida consultazione del palinsesto di RaiTre ci siamo accorti che la replica della criticatissima puntata di Presa diretta non andrà in onda alle ore 16 e 30 di sabato. Continua la censura e il bigottismo di una Rai sempre meno servizio pubblico. Siamo stanchi e delusi”.

Ma secondo il direttore di Rai3 Andrea Vianello – e non poteva essere altrimenti – la scelta di cancellare la replica del sabato pomeriggio è “logica”, pazienza se la “doppia” censura rinfocolerà le numerose polemiche scatenate nei giorni successivi alla messa in onda del programma di Riccardo Iacona.

Breve riepilogo dei fatti: il 31 gennaio scorso Che tempo che fa, il programma di Fabio Fazio, è andato in onda in una versione leggermente allungata per permettere di posticipare l’inizio della trasmissione successiva. Uno sforamento programmato che ha fatto slittare di un quarto d’ora la messa in onda di Presa diretta. Poi – come noto – l’inversione in scaletta tra le inchieste sull’acqua pubblica e “Il tabù del Sesso” affinché questo andasse in onda dopo le 22:30, in fascia protetta. Anche Riccardo Iacona aveva espresso il suo disappunto: “È importante che la Rai abbia mandato in onda un reportage così… E questo a prescindere dal mio non essere d’accordo sullo slittamento di mezz’ora in fascia protetta che ho trovato come un eccesso di prudenza”.

Il raddoppio di questo eccesso di prudenza da parte della Rai non scandalizza comunque il conduttore: “Non mi sembra il caso di tornare sulla questione. Ho già detto tutto quello che dovevo dire”.

Da Il Fatto Quotidiano del 07 febbraio 2016

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