C’è una svolta nell’omicidio di Luana Finocchiaro, la 41enne madre di tre figli uccisa la sera del primo febbraio nella sua abitazione di Misterbianco, in provincia di Catania. I carabinieri del comando provinciale hanno fermato l’ex convivente, Vincenzo di Mauro, 37 anni, già denunciato dalla 41enne per maltrattamenti e già condannato 15 anni fa per un omicidio scatenato dalla gelosia. Lo stesso movente che ha scatenato la lite in cui la Finocchiaro è stata strangolata davanti al loro bambino.

Dopo un matrimonio finito dal quale erano nati due figli, la donna aveva iniziato una storia con di Mauro. Quattro anni fa era nato il loro bambino, ma poi i due si sono separati. C’è proprio questo, secondo gli investigatori dell’Arma coordinati dal sostituto procuratore di Catania, Alessia Natale, dietro l’omicidio. Di Mauro, infatti, non riusciva ad accettare la fine della loro storia oltre a non sopportare il fatto che il bambino fosse stato affidato alla Finocchiaro. A scoprire il cadavere è stata la madre della 41enne, che preoccupata per non aver visto né sentito la figlia è entrata in casa dove ha trovato il corpo riverso ai piedi del letto. Dopo l’omicidio – ricostruiscono gli investigatori – di Mauro ha preso il figlio e lo ha portato dai suoi genitori. Il piccolo non sa della morte della madre.

Dal passato di di Mauro spunta una condanna a 11 anni di carcere. Secondo l’accusa, il 17 luglio del 2000 uccise il suo vicino di casa, Francesco Tirendi, di 47 anni: non sopportava le avance che aveva più volte fatto alla sua fidanzata diciassettenne. Per questo, dopo averlo minacciato più volte, lo picchiò, gli chiuse la testa in un sacchetto di plastica e lo strangolò con una corda. Le indagini dei carabinieri furono coordinate dall’allora sostituto procuratore Dora Catena. Nel 2012, invece, era stata la stessa Finocchiaro a denunciarlo per lesioni. E per questo a di Mauro, già sorvegliato speciale, vennero inflitti i domiciliari. Dopo tre giorni però la convivente ritirò la denuncia e lui tornò libero. L’omicidio, secondo i primi accertamenti medici legali, risalirebbe alla notte tra il 31 gennaio e il 1 febbraio scorsi. L’ex convivente ha negato ogni coinvolgimento dichiarandosi innocente. Adesso si trova in carcere.

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