Si è ispirato a Victor Hugo per raffigurare i disperati di Calais: i “miserabili” del nostro tempo a cui ha voluto dedicare il suo ultimo murales. Questa volta nel “mirino” dell’artista anonimo Banksy sono entrate la Francia e la sua polizia, per il modo in cui vengono trattati i rifugiati che dalla città portuale sulla Manica cercano – il più delle volte invano – di raggiungere la Gran Bretagna.

Il graffito è apparso la notte scorsa su un muro di fronte alla sede dell’ambasciata di Parigi nel Regno Unito, a Knightsbridge, nel centro della Londra bene, ed è stato subito coperto. Alcuni mesi fa Banksy aveva disegnato nei panni di profugo un giovane Steve Jobs, il genio informatico americano ‘importato’ bambino dalla Siria, ricorda l’Ansa. Questa volta ha tratteggiato in lacrime una versione di Cosette, personaggio dell’opera di Hugo, alle sue spalle un tricolore francese sfrangiato e ai piedi una bomboletta e una nube di gas che simboleggiano i lacrimogeni sparati dagli agenti francesi per respingere i migranti di Campo Giungla. Il murale è stato dipinto sul pannello d’un cantiere addossato all’edificio dirimpetto all’ambasciata.

Insieme al murales è stato tracciato anche un codice QR interattivo per poter riprodurre, con semplici smartphone, un video amatoriale che documenta una delle ultime cariche condotte dalla polizia transalpina al di là della Manica. La denuncia dell’artista è stata però censurata dalla società proprietaria dell’edificio, la Cheval Property Management Limited, che ha fatto coprire il disegno spiegando di voler “preservare l’opera”. Per farne cosa? “Stiamo discutendo i piani futuri”, si è limitato a rispondere il direttore, Mike Sadler.

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