Su gli occupati, disoccupazione ai minimi da tre anni e una percentuale di inattivi che rimane stabile dopo due mesi consecutivi di aumento. E’ il quadro che emerge dai dati Istat sul mercato del lavoro a novembre 2015. In Italia le persone con un’occupazione sono salite a 22,48 milioni, 36mila in più rispetto ad ottobre. E l’istituto di statistica rileva che stavolta la crescita dipende da un aumento dei dipendenti permanenti, oltre che degli indipendenti, mentre calano quelli a termine. I lavoratori a tempo indeterminato sono infatti cresciuti di 40mila unità su ottobre (+0,3%) mentre si sono contati 28mila autonomi in più (+0,5%) e 32mila occupati a termine in meno (-1,3%). Su base annua, cioè da novembre 2014, i dipendenti a tempo indeterminato sono cresciuti di 141mila unità, da 14,4 a 14,58 milioni, quelli a termine di 106mila. Da gennaio 2015, quando è entrata in vigore la generosa decontribuzione totale (fino a un tetto massimo di 8.060 euro annui) per i nuovi assunti stabili, l’aumento è stato invece di 43mila unità.

Di conseguenza la disoccupazione è scesa all’11,3%, il livello minimo dal 2012. A novembre 2015 i disoccupati, ovvero le persone in cerca di lavoro, erano 2,871 milioni. Sono calati di 48mila unità e la diminuzione riguarda sia gli uomini (-2,1%) sia le donne (-1,1%). Il tasso di disoccupazione diminuisce di 0,2 punti percentuali sia per la componente maschile sia per quella femminile, arrivando al 10,8% tra gli uomini e al 12% tra le donne. 

Giù anche la disoccupazione giovanile, che cala al 38,1%, 1,2 punti percentuali in meno rispetto al mese precedente: in questo caso si tratta dei minimi da giugno 2013. L’incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di età è pari al 9,8%: vale a dire che poco meno di un giovane su 10 è disoccupato.occupati e disoccupazione

Quanto agli inattivi, il tasso dopo la crescita di settembre (+0,5%) e ottobre (+0,3%), a novembre il tasso resta invariato al 36,3%, sintesi di un calo delle donne (-0,2%) e di una crescita degli uomini (+0,2) inattivi.

Il premier Matteo Renzi ha commentato i dati scrivendo su Twitter:”La disoccupazione che continua a scendere (oggi 11,3%) è dimostrazione che #Jobsact funziona. L’Italia che riparte, riparte dal lavoro #lavoltabuona”.

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