La polizia israeliana ha ucciso un palestinese mentre cercava di accoltellare alcuni agenti. L’episodio è avvenuto nelle vicinanze della Città vecchia di Gerusalemme: l’uomo aveva destato i sospetti dei poliziotti che si sono avvicinati per un controllo. A quel punto il palestinese si è gettato su uno degli agenti con un coltello provocando la reazione dei compagni che hanno aperto il fuoco uccidendo l’assalitore. Gli agenti sono rimasti illesi.

L’episodio è solo l’ultimo della lunga ondata di violenza iniziata lo scorso ottobre e rinominata “intifada dei coltelli“: la maggior parte degli attacchi sono infatti perpetrati con armi da taglio. I sostenitori dell’intifada incoraggiano il proseguimento della lotta armata contro i civili israeliani con lo scopo di promuovere la questione palestinese. Ad oggi si contano 135 palestinesi morti e almeno 20 vittime israeliane. Alla vigilia di Natale erano stati quattro i palestinesi uccisi dall’esercito israeliano.

Il giorno di Natale il Papa ha lanciato un appello per la pace in Medio Oriente, con un riferimento specifico alla Palestina: “Dove è nato Gesù”, ha detto il Pontefice, “continuano tensioni e violenze e la pace rimane un dono da invocare e da costruire”. L’auspicio di Francesco è che israeliani e palestinesi “possano riprendere un dialogo” e “giungere ad un’intesa che permetta ai due Popoli di convivere in armonia, superando un conflitto che li ha lungamente contrapposti”, con “gravi ripercussioni” sulla Regione.

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