Niente da fare. A un mese dalla conclusione di Expo non è ancora possibile sapere quanto siano gli incassi realizzati grazie agli ingressi dei visitatori. E di che tipologia siano i biglietti venduti. Il dato è top secret: il commissario unico e probabile candidato sindaco del Pd a Milano Giuseppe Sala non l’ha voluto comunicare nemmeno a Regione Lombardia, nonostante questa sia azionista della società. La giunta guidata da Roberto Maroni non ha potuto così rispondere a un’interrogazione del M5S: “Non è possibile dare una risposta semplice a una domanda semplice – ha detto in aula al Pirellone il sottosegretario ai Rapporti istituzionali nazionali Alessandro Fermi – Abbiamo fatto domanda alla società Expo, ma questi dati non sono ancora arrivati”.

Così dopo il mistero che per mesi ha coperto il reale numero dei visitatori, ora il mistero è calato sul tipo di biglietti venduti. Non un dettaglio da poco, perché è dal rapporto tra numero di biglietti a prezzo pieno e biglietti scontati, come quelli serali o per le scolaresche, che passa la tenuta dei conti in bilancio. Come ricorda l’interrogazione dei Cinque stelle, prima firmataria Silvana Carcano, lo scorso aprile Sala dichiarava che per far fronte agli 800 milioni di costi, considerati i 300 milioni provenienti dagli sponsor, sarebbe stato necessario vendere 24 milioni di biglietti a 22 euro l’uno. Una stima poi rivista a ribasso, visto che secondo il commissario unico un taglio dei costi avrebbe consentito il pareggio di bilancio con 20 milioni di paganti a 19 euro.

Una volta chiusi i padiglioni, Expo ha diffuso il dato di 21,5 milioni di visitatori, senza mai entrare nel dettaglio delle tipologie di biglietti venduti, del prezzo medio, e di quanto abbiano influito sull’afflusso ai tornelli le politiche di sconti decise dopo il primo periodo tutt’altro che felice in termini di presenze. Informazioni che nemmeno la giunta lombarda è riuscita a ottenere, nonostante possa contare su un suo rappresentante all’interno del cda di Expo, l’avvocato di Maroni Domenico Aiello. “Sono allibita – commenta Carcano –. I dati sui biglietti venduti sono ormai uno dei segreti di Fatima. Eppure si tratta della gestione di soldi pubblici da parte di una società pubblica. Evidentemente il candidato sindaco di Milano in pectore del Pd Sala ha un’idea di trasparenza tutta sua”.

@gigi_gno

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