Sandro e Paolo fanno il seguente gioco. Ci sono 8 gettoni sul tavolo: si gioca a turno e, quando è il proprio turno, si possono levare 1, 2 o 3 gettoni: vince l’ultimo che riesce a prendere qualche gettone. Sandro vuole vincere a tutti i costi: gli conviene giocare per primo o lasciare che ad iniziare sia Paolo?

Beh, dai, pensandoci un po’ non è troppo difficile risolvere questo problemino…voi però provateci da soli, senza correre subito a fine articolo per leggere la soluzione.

Ma ciò su cui oggi mi interessava riflettere è se questo problemino sia o meno un gioco. E vi dico subito che la mia risposta è sì, certamente sì. Non me ne vogliano coloro cui la matematica non piace punto e basta.

Quando un quesito matematico – non importa di che livello di difficoltà – cessa di essere un mero esercizio scolastico fatto solo per rinsaldare determinate conoscenze e diventa un’occasione di stimolo per il cervello, allora è certamente anche un gioco. Un gioco che ci divertiamo a fare, una sorta di ostacolo volontario che proviamo piacere a superare, un vero toccasana per la nostra mente, che si abituerà a pensare fuori dagli schemi.
Dunque un tipico gioco matematico, che fa parte della grande famiglia dei “giochi da risolvere”, dove troviamo ad esempio anche tutta l’enigmistica.

logo_kangarooE chi di diffondere su scala mondiale la cultura matematica di base ne ha fatto una vera missione è l’associazione Kangourou, che organizza stimolanti e divertenti gare per le scuole di ogni ordine e grado e la organizza bene, in forma di gioco.

Quest’anno in Italia hanno partecipato ben 50.000 studenti (ma in Polonia sono 500.000 e in Russia 2.000.000) e le finali si sono svolte proprio oggi (lunedì 11 maggio) qui a Mirabilandia, un parco giochi in provincia di Ravenna. Non so ancora chi abbia vinto, perché mentre scrivo sono appena iniziate le correzioni degli elaborati, ma invero non ha alcuna importanza che si sia imposto tizio o caio, lo scopo non è creare personaggi, ma divulgare in forma ludica la cultura matematica, senza perdersi in troppe formule noiose, ma solo facendo ragionare il cervello.

E bravo Kangourou!

Problemi di Kangourou si trovano anche nel periodico Logika, reperibile in edicola, una rivista che propone giochi logici di tutti i tipi e che i concorrenti di queste gare e i professori che li accompagnavano risolvevano avidamente.

Va bene, va bene, non mi sono dimenticato, torniamo al problemino iniziale, ma solo per confermarvi la soluzione che voi avete certamente trovato. Sandro deve lasciare che inizi Paolo. La chiave della soluzione è che per vincere bisogna lasciare all’avversario 4 gettoni: qualunque sia il numero che ne preleverà l’avversario, si avrà sempre il modo di prendere tutti i gettoni restanti. E quindi risalendo, sia che dai primi 8 ne prenda 1 o 2 o 3, si avrà sempre la possibilità di lasciarlo con 4.

Ah, dimenticavo, questo era un problema, e nemmeno il più difficile, fra quelli proposti proprio oggi qui alle finali di Kangourou ai bambini di 4a elementare! Elementare, Watson! Una nota di speranza per il futuro.

Articolo Precedente

Università, i Mooc crescono anche in Italia. Ma il divario con l’Ue resta ampio

next
Articolo Successivo

Buona scuola, riforma dimentica 30mila abilitati Tfa. Gelmini: “Inammissibile”

next