Nel giorno in cui il presidente Pd Matteo Orfini dalle pagine della Stampa, dopo averlo fatto sui social network, chiede le dimissioni di Gianni De Gennaro dalla presidenza di Finmeccanica, una voce autorevole scende in campo per l’ex capo della Polizia. È quella di Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale Anticorruzione e già pm anticamorra, “Gianni De Gennaro è stato indagato e assolto. L’assoluzione conta pure qualcosa, quindi non può pagare le responsabilità complessive di una macchina intera” dice il magistrato in una intervista ad Agorà, su Raitre. La bufera su De Gennaro è stata innescata dalla sentenza della corte Europea che ha condannato l’Italia per tortura per l’irruzione nella scuola Diaz durante il G8 di Genova.

La cronaca giudiziaria ha registrato da tempo la non colpevolezza di De Gennaro: per la Cassazione non c’era alcuna prova contro l’allora primo poliziotto. La Suprema corte aveva deciso di annullare, il 22 novembre 2011, senza rinvio la condanna a un anno e 4 mesi pronunciata dalla Corte d’appello di Genova perché “non si è acquisita alcuna prova o indizio di un ‘coinvolgimento’ decisionale di qualsiasi sorta nell’operazione Diaz”. De Gennaro era accusato di istigazione alla falsa testimonianza. “Non mi piace l’idea che si possa utilizzare questa vicenda bruttissima, drammatica, una delle peggiori immagini dell’Italia all’estero, per provare a tirare sulla polizia, le polizie, che spesso sono la parte più popolare del Paese” dice Cantone. [brightcove]4162311700001[/brightcove]

Contro De Gennaro, nominato alla guida del gruppo pubblico dal governo Letta e confermato da quello di Renzi, aveva puntato il dito anche Giuliano Giuliani, padre di Carlo ucciso dal carabiniere Mario Placanica in piazza Alimonda. “La Diaz fu tra l’altro un effetto delle pressioni dell’allora capo della polizia Gianni De Gennaro – ha aggiunto Giuliani – come scrive anche la Cassazione. Le sue pressioni per fare recuperare credibilità alla polizia dopo la morte di Carlo e gli scontri portarono alla Diaz”. E ieri Sel e M5s hanno chiesto le dimissioni del numero uno del gruppo pubblico. Diversa la posizione del vice segretario democratico Debora Serracchiani, secondo cui sulle dimissioni di Gianni De Gennaro “il Pd non ha espresso la propria posizione attraverso quella personale di Orfini”. E per adesso il premier Matteo Renzi ha scelto il silenzio.

Il senatore di Ap Carlo Giovanardi invece ha difedo l’ex poliziotto: “De Gennaro è uscito indenne da tutti i processi senza che gli sia stato attribuita alcuna responsabilità, contro di lui è in atto una speculazione politica”. “Non partecipiamo – sostiene Micaela Biancofiore – allo sciacallaggio contro le forze di polizia. Da cittadina ancora prima che da parlamentare invito gli italiani ad un coro unanime: je suis polizia”. E di “un terribile esempio di scontro fra dimostranti e dimostranti che erano venuti per mettere a ferro e fuoco Genova” ha parlato ieri Claudio Scajola, ministro dell’Interno del governo Berlusconi ai tempi del G8 che, pure, politicamente declina responsabilità: “Assolutamente non mi sento responsabile politico di quanto successo alla Diaz”.

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