Sale già da 2,5 a 3 miliardi di euro l’ennesimo fabbisogno di denaro fresco del Monte dei Paschi di Siena. Lo ha annunciato il consiglio di amministrazione della banca toscana che ha chiuso il 2014 con una perdita record di 5,343 miliardi di euro su cui hanno pesato, fanno sapere da Siena, gli effetti della revisione delle metodologie e dei parametri per la classificazione e valutazione dell’intero portafoglio creditizio, la svalutazione dell’avviamento e altre componenti non ricorrenti. E così il cda dell’istituto presieduto da Alessandro Profumo ha deliberato di proporre ai soci di incrementare l’ammontare dell’aumento di capitale richiesto dalla Ue fino ad un massimo di 3 miliardi di euro anziché 2,5 miliardi di euro, “al fine di disporre di un buffer (cuscinetto, ndr)” rispetto ai livelli richiesti dai parametri di vigilanza.

La Banca “continuerà ad essere fortemente impegnata ad ottimizzare l’attivo nonché a cedere attività strettamente non connesse al core business, al fine di ottimizzare l’utilizzo del capitale richiesto agli azionisti – aggiungono da Siena – Il nuovo limite massimo dell’aumento sarà assistito da una pregaranzia, prestata dalle medesime istituzioni finanziarie che avevano pre-garantito l’aumento da 2,5 miliardi di euro”. Riguardo la ricapitalizzazione prevista per il secondo trimestre, poi, la banca ha tenuto a far sapere che: “Gli amministratori ritengono che il Gruppo abbia la capacità attuale e prospettica di rispettare i suddetti obblighi aggiuntivi” imposti dopo gli esami comunitari.

Nel 2014 “abbiamo ceduto sofferenze per circa 1 miliardo di euro, un elemento importante per ridurre la quantità di sofferenze presente nel nostro portafoglio, che è uno dei nostri problemi principali”, ha detto il direttore generale Fabrizio Viola. “Continueremo questa attività nel 2015”, ha aggiunto, annunciando che “nei prossimi giorni emetteremo un bando per l’outsourcing della gestione di 89mila posizioni minori, che valgono 3,4 miliardi, ovvero il 16% dell’intero volume”. In questo modo, secondo il manager, “aumentiamo l’efficienza della struttura con una aumento dell’attenzione al recupero delle posizioni più importanti, che verranno gestite all’interno”.

“Guardiamo al 2015 con fiducia”, ha però concluso Viola ammettendo che “l’ultimo è stato un anno complesso, che dopo il comprehensive assessment, ci costringe ad un nuovo aumento di capitale”. Infine l’ottimismo: “La buona notizia è che abbiamo ridotto i costi. Sotto molti punti di vista abbiamo fatto meglio di molti concorrenti”

Articolo Precedente

Antitrust, multa di 14 milioni ai traghetti campani: facevano cartello sui biglietti

next
Articolo Successivo

Banche Popolari e speculazione, la versione della Consob di Vegas al Parlamento

next