“Dovrebbe costituirsi, non dimettersi. Ha firmato di tutto”. Beppe Grillo ancora contro Giorgio Napolitano. Nel giorno in cui il presidente della Repubblica per la prima volta ha ufficializzato il suo passo indietro “imminente”, il leader torna ad attaccarlo: “E’ una persona che ha gravissime responsabilità. Si è chiuso nell’ombra e si è inventato le larghe intese per allungarsi la carriera”. Dai nomignoli “Napisan” e “Morfeo” fino alla richiesta di impeachment depositata dai parlamentari M5s in Parlamento (e poi respinta). Chi più di tutti attende le dimissioni di Napolitano è il leader 5 stelle che, a Roma per la conferenza stampa sul referendum per l’uscita dall’euro, ha accolto le parole del capo dello Stato come un atto ormai necessario. In difesa del Colle si è schierato subito il Partito democratico: “Un attacco degradante”, ha detto il vicesegretario Lorenzo Guerini. “Basta idiozie”, ha aggiunto il presidente Matteo Orfini.

La vera partita però è quella del voto sul successore a Napolitano. “Questa volta non ci saranno problemi”, aveva commentato poco prima Matteo Renzi. “Non sarà come l’elezione del 2013″. Grillo sa che i 5 stelle si giocano tanto: spetterà a loro scegliere se essere protagonisti e far pesare i voti, oppure se restare fermi sui propri nomi, come accadde nel 2013. Il comico non ha escluso la possibilità di votare un nome che sia proposto dai partiti, a patto però che non sia un “politico”: “Vorremmo trovare una persona al di fuori della politica e dei partiti. Lo sceglieremo attraverso la rete. Se lo sceglie un altro partito ed è una persona al di fuori di queste logiche, ci sta bene. Lo abbiamo già fatto alla Consulta e al Csm“. Il metodo ha funzionato quando è stato il momento di ostacolare l’elezione di Luciano Violante, nome non gradito ai 5 stelle. Sarà più complicato per la corsa al Colle: “Tutti rispettino il nostro metodo e facciano i nomi pubblicamente”, ha commentato il deputato M5s Danilo Toninelli.

Ha risposto a Grillo il vicesegretario del Partito democratico: “Una volta faceva il comico – dichiara Guerini – Ora mette solo tristezza. Non sappiamo se definire le sue dichiarazioni odierne patetiche o inquietanti. Preoccupa che siano state pronunciate davanti alla stampa estera, dando un’immagine degradata e fuorviante del dibattito pubblico nel nostro Paese. Un’immagine che gli italiani non meritano. I reiterati attacchi del guitto genovese alla figura” del presidente Napolitano “sono intollerabili”. Ha difeso il presidente della Repubblica anche Emanuele Fiano, membro della segreteria del Pd: “Le parole scagliate da Grillo contro il presidente della Repubblica sono indegne. È uno spettacolo indecente che offende il Paese oltre che lo stesso capo dello Stato, al quale va la nostra vicinanza e solidarietà”.

Lo scontro però tra Grillo e il Partito democratico non è solo sul tema Quirinale. Il leader del Movimento 5 stelle nel corso della conferenza stampa ha rievocato le intercettazioni tra Carminati e Buzzi, arrestati nell’ambito dell’inchiesta “Mafia capitale”, quando dicevano: “Il problema è che non ci stiamo più noi… una cosa incredibile… Grillo è riuscito a distruggere il Pd”. “Erano i loro referenti”, ha detto il comico. “Il disegno di legge di Renzi contro la corruzione? Fanno decreti su tutto. Ma non sulla corruzione, che stanno rubando tutti. No, sulla corruzione fanno un disegno di legge che ci vogliono due anni per approvarlo”. Su Twitter ha risposto il presidente democratico Matteo Orfini: “Caro Beppe, vai pure in tour sereno e risparmiaci idiozie: noi la mafia la combattiamo tutti i giorni, tu vai in giro a dire che non esiste“.

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