“I figli sono tutti uguali, uguali diritti per tutti”. Il lungo weekend di festa prima dell’8 dicembre a Parma comincia con le grida e i fischi delle famiglie che protestano sotto il Comune contro la giunta Cinque stelle di Federico Pizzarotti. Madri e padri con i loro figli, insieme a educatori e sindacati, sono arrivati di primo mattino sotto i portici del Grano, in rivolta contro i tagli che potrebbero interessare il servizio di integrazione scolastica per i disabili. Questo significa che dal prossimo anno 311 famiglie che hanno figli con problemi di disabilità e 160 operatori di sostegno che li seguono potrebbero rimanere rispettivamente senza aiuti e senza lavoro. Tutto a causa della mancanza di risorse che il Comune si trova ad affrontare in vista della nuova legge di Stabilità, che a Parma potrebbe costare 20 milioni di euro in meno sul bilancio. “Sappiamo dei tagli a livello centrale, ma non si possono togliere i servizi essenziali alle persone” spiega Tilla Pugnetti di Fp Cgil. La notizia ai cittadini di Parma è arrivata improvvisamente, quando a metà novembre il bando per l’affidamento del servizio, con cui si stanziavano 4,5 milioni di euro per il 2015 e 2016, è stato annullato per mancanza di certezza sulla copertura finanziaria

Le famiglie però non riescono ad accettare una decisione del genere: “E’ una scelta vergognosa. Togliete i soldi al Ponte Nord, smontatelo e vendetelo, tagliate i vostri stipendi” hanno gridato i genitori sotto il palazzo comunale, additando le opere inutili che negli scorsi anni hanno tolto soldi alla cittadinanza, e chiedendo di incontrare il sindaco per raccontargli la propria disperazione. Pizzarotti però in piazza non si vede, e al suo posto arriva invece l’assessore al Welfare Laura Rossi: “Sono dalla vostra parte – dice alle famiglie – fate bene a protestare, sono con voi, ma purtroppo la verità è che non abbiamo risorse, ditemi voi quali altri servizi posso tagliare, se devo chiudere una scuola o togliere agli anziani”. Ma i manifestanti non vogliono sentire ragioni e assediano l’assessore, che fugge verso il Comune e si lascia la protesta alle spalle. La folla la segue, le grida e i fischi aumentano. Poco dopo a dare altre spiegazioni arrivano il vicesindaco Nicoletta Paci e l’assessore al Bilancio Marco Ferretti. Nel presidio ci sono anche gli educatori della società Parma Infanzia, che rischiano di non vedere rinnovato il loro contratto in scadenza. Per loro arrivano alcuni punti fermi: la proroga dell’appalto e un tavolo aperto entro Natale. Per le famiglie dei disabili invece le promesse sono quelle di fare il possibile per mantenere il servizio, ma le certezze non ci sono, e come già ha spiegato il sindaco nei giorni scorsi, auspicando di trovare al più presto una soluzione, tutto ora dipende dal Governo.

L’opposizione però non è dello stesso parere: “Invece di lamentarsi dei tagli e di usare strumentalmente i disabili per evidenti fini di polemica politica contro il governo – tuona il capogruppo Pd in consiglio comunale Nicola Dall’Olio – Pizzarotti e la sua Giunta si sarebbero dovuti preoccupare di garantire in ogni modo le risorse necessarie, riducendo sprechi e spese improprie, come gli affidamenti diretti per la comunicazione del sindaco, e rivedendo i contratti di altri servizi che presentano tuttora costi non giustificati”. Il dito è puntato anche sull’evento Cinque stelle che si terrà domenica 7 dicembre: “Così Pizzarotti, mentre prepara la Leopolda parmigiana, applica la politica del terrore: prima ritira il bando – aggiunge Giuseppe Pellacini dell’Udc – che di fatto era stato pubblicato da poco tempo, e subito dopo dice che si troverà una soluzione. Di fatto non c’è nessuna comunicazione ufficiale, nessun chiarimento”.

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