Un vero e proprio agguato: un aggressione con bastoni e spranghe sugli spalti di un campo di calcio alle porte di Roma. E’ quello che è successo durante la partita di Terza categoria tra una squadra di Magliano Romano (Roma) e l’Ardita, la squadra popolare fondata tre anni fa da ragazzi del quartiere popolare San Paolo. Ancora non è chiaro il motivo dell’attacco, si sa solo che, all’improvviso, una decina di giovani sono entrati al campo sportivo incappucciati e armati di spranghe e manici di piccone, aggredendo i supporter della neonata squadra che, in questo caso, si trovava in trasferta.

L’imboscata è durata solo pochi minuti ma tre giovani sono rimasti feriti e, dopo l’intervento delle ambulanze e dei carabinieri, sono stati portati all’ospedale di Monterotondo, dove i medici hanno potuto verificare l’entità dei loro traumi. Niente di grave per i sostenitori dell’Ardita, ma le forze dell’ordine hanno aperto un’indagine per individuare gli aggressori, scappati a bordo di alcune macchine in attesa fuori dai cancelli della struttura, e stabilire anche i motivi dell’attacco. Gli investigatori, per il momento, hanno ascoltato le testimonianze di alcuni presenti e, presto, raccoglieranno anche la versione dei tre ragazzi feriti. Nessuna pista è esclusa: l’azione potrebbe avere motivazioni legate alla rivalità calcistiche oppure politiche, visto che l’Ardita è una società nata con l’intento di sostenere un nuovo modo di interpretare il calcio. La squadra è finanziata attraverso l’azionariato popolare con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento per la comunità dell’intero quartiere.

Nel pomeriggio è arrivato anche il comunicato della società che parla di attacco “a tutte le società che promuovono un modello diverso di sport”: “Questi fatti ci lasciano attoniti – si legge – in quanto non comprendiamo le motivazioni alla base di tale gesto. E’ la terza stagione che ci vede protagonisti all’interno dei campionati federali, nei quali abbiamo sempre riscosso un notevole successo in termini di partecipazione e consenso. L’attacco è da considerarsi rivolto non solo a noi, bensì a tutte le società che promuovono un modello differente di sport e a tutte quelle realtà sociali che operano nei territori di Roma e limitrofi”.

Il lavoro svolto e l’importanza del ruolo che la società ricopre all’interno del quartiere lo si può misurare anche dai messaggi di sostegno che sono prontamente arrivati ai dirigenti e ai calciatori. Sui social network si sono rincorsi post come “nessuno tocchi l’Ardita, viva il calcio popolare” o “siete un esempio per tutti”, fino a “gli infami si fanno forti solo in gruppo e quando sono armati e mimetizzati”. A esprimere vicinanza ai ragazzi aggrediti anche Luca Di Bartolomei, figlio di Agostino, il capitano della Roma degli anni Ottanta.

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