“Pigra” forse. Di sicuro non troppo dinamica. Secondo il Center of Automotive Management di Bergisch Gladbach, in Germania, Fiat Chrysler Automobiles non è particolarmente innovativa. Non figura fra i primi dieci gruppi al mondo, mentre nessuno dei due marchi, né Fiat né Chrysler, compare fra i primi venti singoli brand. L’edizione 2014 della ricerca “Le innovazioni dei costruttori globali di auto” presentata recentemente sembra confermare la superiorità tedesca: lo scorso anno sono ascrivibili alle multinazionali della Germania il 41% delle innovazioni. Nel 2008, sempre secondo lo stesso CAM, erano il 28%.

Lo scorso anno, il Centro di Bergisch Gladbach, diretto da Stefan Bratzel, ha contabilizzato un numero record di novità, 1.010. Sono registrate come innovazioni quelle soluzioni che “forniscono significativi ulteriori benefici ai clienti”. L’analisi viene condotta sistematicamente sulla base di criteri quantitativi e qualitativi e riguarda 18 società globali con 53 marchi e, per la prima volta, operatori “regionali” fra i quali anche 6 cinesi.

In testa alla classifica dei gruppi mondiali c’è Volkswagen Group con un “indice di innovazione” pari a 186,2, il livello più alto mai raggiunto dal 2005, anno di inizio dello studio. La ricerca spiega che nel corso del 2013 il colosso di Wolfsburg ha introdotto oltre 200 novità (ma “solo” 28 planetaria), molte più rispetto a Daimler che, però, sono di maggior spessore (40 innovazioni mondiali): 171,2 il punteggio. Al terzo posto c’è BMW, che ha guadagnato due posizioni rispetto al 2012. Con un indice di poco oltre i 40 punti, Fiat-Chrysler è dodicesima, guadagna due posizioni. E non si può certo consolare con il risultato di Renault, che ha perduto 4 posti ed è tredicesima, o di Hyundai, sei posizioni in meno (14°). Alle spalle dei tre gruppi tedeschi – e prima di Fiat Chrysler – ci sono General Motors e Toyota seguite da Nissan – che ha compiuto un bel salto in avanti (nel 2012 era decima), Honda, Ford, PSA Peugeot Citroën, Geely-Volvo e Tata (dalla quindicesima all’undicesima piazza).

Dalla ricerca l’Europa emerge come “regina” dell’innovazione: dal 43% del 2008 al 52% del 2013, ma solo grazie ai costruttori tedeschi. Il dato di quelli relativi agli altri marchi del Vecchio Continente è sceso dal 15 all’11%. In flessione anche gli Stati Uniti: dal 27 al 15%. Stabile il Giappone al 22%, mentre la Corea del Sud era al 6% nel 2008 era passata al 7% nel 2012 ed è scivolata al 4% l’anno scorso. Oltre un quarto (27%) delle tecnologie inedite riguarda la sicurezza attiva e passiva

L’analisi del CAM premia Mercedes-Benz fra i singoli marchi grazie ai tre modelli più innovativi, Classe C, Classe E e Classe S. Con 38 novità mondiali, la casa con la Stella si conferma prima con 167 punti davanti a Bmw (75,8) ed a Volkswagen (58). Ai piedi del podio figurano Audi (che ha perso due posizioni rispetto alla rilevazione dello scorso anno) e Ford. Né FiatChrysler compaiono fra i primi venti brand. “Chi toglie il piede dall’acceleratore, viene superato in breve tempo”, aveva avvertito Bratzel.

Per l’anno in corso il CAM stima un nuovo record mondiale di immatricolazioni tra auto e veicoli commerciali leggeri: 75,5 milioni, +4,4%. Secondo gli analisti di Bergisch Gladbach, sulla base dell’andamento del primo semestre, la leadership di Toyota è a rischio: Volkswagen sfonderebbe quota 10,1 milioni, più o meno sugli stessi livelli del marchio giapponese. Malgrado gli oltre 30 milioni di veicoli richiamati, anche General Motors raggiungerebbe i 10 milioni.

Con 16 milioni di immatricolazioni (peraltro frenate dalle norme antinquinamento: solo le targhe di veicoli elettrici o ibridi vengono consegnate subito), la Cina resta il mercato più importante al mondo. Fiat Chrysler Automobiles si confermerebbe il settimo gruppo mondiale, guadagnando terreno rispetto a Honda: FCA passerebbe da 4,42 a 4,6 milioni di veicoli consegnati. Tuttavia, nel primo semestre il risultato prima di imposte e oneri finanziari (EBIT) è peggiorato – dal 3,9 al 2,2% – collocando il gruppo italoamericano al quindicesimo posto. La miglior performance è quella di Subaru, che nei primi sei mesi è passata dal 10,7 al 13,3% di EBIT scavalcando sia Mercedes-Benz (dall’11 all’8%) sia Bmw (dall’11,1 al 12,3%). Sulla base dell’Automotive Performance Index – un parametro ragionato che considera vendite, innovazioni e andamento finanziario – VW Group resta davanti Toyota (stabile), mentre cresce Daimler (terza). Al quarto posto un altro marchio tedesco, BMW. FCA è undicesima su sedici, con tendenza in calo.

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