Si sono inventati la storia dei clown che seminavano il panico in Emilia solo per marinare la scuola. Tre studenti 14enni sono stati denunciati dai Carabinieri di Reggio Emilia, due per simulazione di reato, un terzo per favoreggiamento. Venerdì 17 ottobre al loro rientro a scuola per l’orario continuato del pomeriggio, per giustificare il loro ritardo successivo alla pausa pranzo, avevano raccontato agli insegnanti una tremenda aggressione fuori dai cancelli dell’istituto in pieno centro cittadino. Due persone mascherate da pagliacci li avevano fermati per strada. A uno avevano rubato 5 euro. All’altro ragazzino, questa la loro denuncia, era stato riservato uno schiaffone. Dopo il racconto, subito, anche tramite la scuola, era partita la denuncia ai Carabinieri, consolidata dalla testimonianza di un terzo studente.

I militari però hanno subito notato delle incongruenze nella ricostruzione della fantomatica aggressione e nel giro di poco tempo i tre adolescenti, figli di famiglie reggiane perbene, hanno ammesso la bravata: si erano inventati tutto, complice la psicosi del clown che imperversa nella zona. I Carabinieri di Reggio Emilia da giorni, coordinati dalla procura della Repubblica, stanno indagando sulla possibilità che dietro le segnalazioni ci sia solo un psicosi collettiva. L’ipotesi, in questo caso, per chi fosse beccato a seminare il panico online, potrebbe essere quella di procurato allarme. Il tam tam su internet, aiutato da qualcuno che alimenta le paure con false segnalazioni, ha creato un pericolo che, secondo gli inquirenti, è inesistente.

Tutto ha preso il via qualche settimana fa a Spezzano di Fiorano, provincia di Modena. Alcuni ragazzini che frequentano un centro sportivo paesano raccontano di essere stati aggrediti da alcuni personaggi vestiti da clown, con mazze e bastoni e un pitbull al guinzaglio. I presunti “avvistamenti” si ripetono, ma con questo anche il tam tam sui social network alimentato anche dalla paura dei genitori per l’incolumità dei propri figli. Ai carabinieri arrivano solo segnalazioni, niente di più. La sera dell’8 ottobre a Sassuolo una ragazzina di 18 anni giura di essere stata rincorsa da due individui mascherati. Nessuna denuncia, nessun riscontro: solo voci riportate. Qualche giorno fa in una scuola di Modena un gruppo di ragazze si rifiuta di uscire dall’aula. Si era sparsa la voce che un clown si aggirasse intorno all’istituto. La preside, rifiutandosi di chiamare la polizia non è riuscita a trovare nessuno che denunciasse direttamente la cosa. E tutto si è chiuso lì.

Poi ci sono anche dei piccoli drammi conseguenti a questo fenomeno. Un imprenditore reggiano, con l’azienda vicina a un istituto scolastico, si è trovato sui social network la foto del suo furgone parcheggiato fuori dall’azienda e l’indicazione che quello era il mezzo dei clown. E sulle discussioni online si è scatenata la caccia al mostro. La denuncia fatta dai tre ragazzini, poi smontata, è stata peraltro l’unica. Negli altri casi, decine in queste settimane (anche se ora ci sarebbe un affievolimento del fenomeno), i centralini dei Carabinieri erano tempestati di segnalazioni. Quando poi gli agenti arrivavano sul posto, tutta la storia dei clown si rivelava un sentito dire.

Ora però l’allerta dei militari è massima: per Halloween si temono emulazioni e per questo i carabinieri stanno avviando con le scuole attività di dialogo con gli adolescenti dove la psicosi del fenomeno è maggiormente avvertita. A furia di passare di bocca in bocca si teme infatti che la cosa si auto-avveri o che magari, nella ricorrenza, ragazzini possano vestirsi e fingere aggressioni. E di conseguenza possano essere a loro volta vittime dei cittadini che in rete propongono le ronde.

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