Neanche il tempo di vedere la prima approvazione della riforma del Senato, e Silvio Berlusconi già chiede di tornare sulla scena politica da protagonista. A dargli forza questa volta è la firma sulla modifica costituzionale da alleato di Matteo Renzi e del Partito democratico. “Dopo mesi tormentati Forza Italia torna ad essere protagonista”, scrive l’ex Cavaliere in una lettera rivolta a deputati e senatori del suo partito, “grazie al vostro impegno e alla vostra lealtà. Sono e sarò ancora vicino a voi per combattere e difendere la nostra libertà. Spero di poterlo fare a 360 gradi con il recupero, entro pochi mesi, della piena agibilità politica ed elettorale sottrattami con la sentenza del 1 agosto 2013“. Un’ipotesi che, secondo le indiscrezioni uscite nei giorni scorsi, potrebbe realizzarsi con un provvedimento ad hoc per neutralizzare la legge Severino. Mentre il fronte dell’incadidabilità sarebbe aggirato solo con la decisione della Corte di Strasburgo di accogliere il ricorso contro la sentenza Mediaset.

Il patto del Nazareno segna la rinascita del condannato che ora pensa al suo pieno ritorno in campo. Matteo Renzi incassa la sua vittoria a Palazzo Madama prima della pausa estiva, ma Forza Italia lo tiene ancorato alla realtà. Il promemoria al presidente del Consiglio lo presenta prima in Aula il capogruppo Paolo Romani: “Questa riforma ha la firma di Renzi e Berlusconi”, poi lo stesso eurodeputato e consigliere politico Giovanni Toti: “Senza Fi”, scrive su Twitter, “le riforme non si fanno. Renzi al Senato si ferma a 140 mentre la maggioranza è lontana. L’Italia #cambiaverso solo con Fi”. Nel voto delle scorse ore a Palazzo Madama il ddl Boschi ha ottenuto 183 voti: 14 i dissidenti Pd e 19 i frondisti di Forza Italia che non hanno votato secondo le direttive del partito. 

Il pensiero dell’ex Cavaliere è già a settembre e alle prossime mosse. “Il nostro movimento”, scrive nella lettera, “è diventato l’unica opposizione credibile a un governo che si è dimostrato fino qui incapace di tagliare le spese, di ridurre le tasse , di realizzare vere riforme strutturali in ambito economico Gli ultimi del Pil sono i peggiori da 14 anni e confermano la grave recessione. Mi dedicherò anche alla rifondazione e al radicamento di FI, che deve tornare ad essere la bandiera di tutte le italiane e di tutti gli italiani che amano la libertà e vogliono restare liberi. Dopo la pausa estiva, dovremmo impegnarci a rendere gli italiani consapevoli della nostra azione di oppositori responsabili, disposti a lavorare con la maggioranza sulle riforme istituzionali solo se d’accordo sui singoli contenuti, ma determinati a batterci su una politica economica e fiscale alternativa a quella della sinistra”.

In casa Forza Italia si cerca di rivendicare un ruolo centrale. Così dopo Toti e Romani anche il vicecapogruppo Mariastella Gelmini scrive su Twitter: “Il voto sulle riforme di oggi è un monito per Renzi: senza i voti di Forza Italia sono impossibili quei cambiamenti radicali indispensabili per il rilancio del Paese. Berlusconi ci ha visto lungo“. Così anche Anna Maria Bernini vicepresidente vicario a Palazzo Madama di Forza Italia: “Se la prima tappa della riforma costituzionale è andata in porto è grazie al nostro impegno e serietà, che sin dall’inizio ha dato un’impronta chiara e viva al progetto di rinnovamento dello Stato. Abbiamo confermato di essere donne e uomini portatori di idee che si sono rivelate indispensabili al successo del percorso riformatore. Ma siamo stati, e siamo, doppiamente interpreti di quell’impulso autenticamente costituente che già in passato avevamo immesso nel tessuto del Paese”.

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