Primo Nico Rosberg, secondo Lewis Hamilton. E il dominio delle Mercedes continua anche nel Gran Premio nel Bahrein, almeno nelle qualifiche. E se lo strapotere della scuderia tedesca non fa più clamore in quest’inizio di stagione di Formula 1, la notizia del sabato è sicuramente la pessima prestazione di Sebastian Vettel: lento, lontano nei tempi (a più di un secondo dalle Mercedes, e a quattro decimi dal suo scudiero Ricciardo), e soprattutto lontano in griglia, con un dodicesimo tempo frutto dell’eliminazione in Q2 che influenzerà pesantemente la gara del quattro volte campione del mondo.

Mentre sorprendono meno, purtroppo, le difficoltà delle Ferrari: sesto Kimi Raikkonen, addirittura decimo Fernando Alonso, che paga sei decimi pure nei confronti del finlandese. Domani anche solo lottare per un posto sul podio sarebbe un successo. Come già una settimana fa in Malesia, la pole position è affare di famiglia in casa Mercedes. Del resto già le prove libere avevano dato chiare indicazioni sui rapporti di forza in pista. Hamilton e Rosberg davanti a tutti. E nelle prime sei posizioni solo vetture motorizzate Mercedes. Evidente che la scuderia tedesca, in questo momento nettamente la più forte del circuito, si trovi ulteriormente a suo agio sul tracciato di Sakhir.

Nella Q1 si piazzano nelle prime quattro posizioni Hulkenberg, Bottas, Perez e Massa, Force India e Williams. E poi il ferrarista Kimi Raikkonen. Ma solo grazie all’utilizzo della gomma da qualifica, che invece le Mercedes, a metà gruppo, si riservano per i momenti che contano. In coda i primi esclusi sono Maldonado, Sutil, Kobayashi, Bianchi, Ericsson, Chilton. Nel Q2 si consuma la giornataccia di Sebastian Vettel. Il campione del mondo (e re delle qualifiche) era apparso in difficoltà già nelle libere, chiuse alle spalle del compagno di team Ricciardo. Una strategia di squadra discutibile gli lascia un unico tentativo nei minuti finali. E non basta. Il tedesco chiude undicesimo, alle spalle di Kimi Raikkonen che invece si salva per 60 millesimi.

Non è neppure l’unica sorpresa della seconda sessione: va fuori anche Niko Hulkenberg, dodicesimo, che invece con la sua Force India sembrava candidarsi ad un posizionamento a ridosso del podio. Davanti, invece, cominciano le schermaglie interne in casa Mercedes. Con Nico Rosberg, vincitore in Australia e secondo in Malesia, che cerca di consolidare il primato nel mondiale spingendo a fondo, per mettersi alle spalle il compagno (ma leader) di squadra Hamilton.

La sicurezza delle Mercedes, comunque, è disarmante: basta un giro a entrambi per archiviare la pratica e passare al turno finale. Dove cambia poco: anche in Q3 Rosberg rifila 279 millesimi a Hamilton e si guadagna la pole position. Dietro di loro il primo degli umani è l’ottimo Daniel Ricciardo, il cui terzo posto evidenzia ulteriormente le difficoltà del campione del mondo Vettel. È soprattutto lui, più che la Red Bull, a fare un passo indietro clamoroso rispetto alla Malesia. Dalla Ferrari, invece, neanche un sussulto: stavolta Kimi Raikkonen ribalta le gerarchie e chiude sesto. Mentre entrambi i tentativi di Fernando Alonso sono praticamente abortiti, con lo spagnolo che alla fine è solo decimo. E sempre più preoccupato.

GRIGLIA DI PARTENZA
1)Rosberg 1’33’’185; 2) Hamilton 1’33’’464; 3) Ricciardo 1’34’’051; 4) Bottas 1’34’’247; 5) Perez 1’34’’346; 6) Raikkonen 1’34’’368; 7)Button 1’34’’387; 8) Massaa 1’34’’511; 9) Magnussen 1’34’’712; 10) Alonso 1’34’’992

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