Pioggia, tantissima pioggia. E sulle curve bagnate della Malesia il migliore è Lewis Hamilton, con la Mercedes ancora in pole position dopo l’ottimo esordio australiano. Dietro, però, è già tornata la Red Bull del campione del mondo Sebastian Vettel, staccato di appena 55 millesimi . E si vede anche un buon Fernando Alonso, quarto alle spalle dell’altra Mercedes di Nico Rosberg. Le qualificazioni del Gran Premio di Sepang non riservano grandi colpi di scena, ma lasciano sperare in una gara avvincente. La Mercedes è ancora la squadra da battere. Il suo primato, però, non è più inattaccabile come sembrava dopo il Gran Premio di Melbourne e le prove degli scorsi giorni.

Anche perché, rispetto alle libere, ci ha pensato l’acqua e rimescolare un po’ le carte e limare i divari. La pioggia, intermittente e spesso battente, è stata la protagonista indiscussa della mattinata in Malesia. Tanto da posticipare di quasi un’ora l’inizio delle qualifiche. Poi tutti in pista tutti insieme, quasi fosse la partenza del gran premio. Tra chi sbaglia le gomme (le McLaren) e chi resta invischiato in traffico e scie, la Q1 non presenta comunque sorprese: i big passano agevolmente. Nel Q2 il colpo di scena che la Ferrari non vorrebbe: Alonso si tocca in curva con la Toro Rosso di Kvyat. Sembra non esserci tempo per riparare il danno, e invece dopo pochi minuti lo spagnolo è già in pista e riesce a strappare un crono buono per passare il turno. Fuori, invece, l’ex ferrarista Felipe Massa, che partirà solo dalla tredicesima posizione.

Le qualificazioni si accendono quindi nel Q3: i distacchi si assottigliano, Vettel soprattutto, ma anche Alonso, si avvicinano finalmente ai tempi di Hamilton, che fino a lì aveva corso praticamente da solo. Negli ultimi minuti, però, la pista peggiora leggermente, e non cambia quasi più nulla: l’unico a migliorarsi, anzi, è Rosberg, che scalza dalla terza piazza Alonso. Un passo indietro, invece, per i due ragazzini terribili che in Australia avevano stupito tutti: Daniel Ricciardo, protagonista suo malgrado a Melbourne con il secondo posto poi revocato (e ancora sotto ricorso) è quinto. Kevin Magnussen, figlio d’arte che al debutto ha già superato il padre (Jan conquistò un sesto e un settimo posto al volante della Stewart fra il 1997 e il 1998), è ottavo, comunque davanti al più esperto compagno di squadra Jenson Button.

Ma in generale per le McLaren si annuncia un weekend difficile. Bilancio abbastanza positivo, invece, per la Ferrari. Il terzo posto sfumato all’ultimo secondo non sminuisce la buona prestazione di Fernando Alonso. La sua seconda fila è merito anche e soprattutto del miracolo fatto dal team in Q2 al momento dell’incidente. E con una vettura non in perfette condizioni lo spagnolo è riuscito anche a ridurre il divario dalle Mercedes, sceso sotto il secondo. Meno bene (e infatti più cupo nelle interviste all’arrivo) Kimi Raikkonen, sesto ad oltre un secondo dal compagno di scuderia, ancora alla ricerca del miglior feeling con la vettura. Qualifiche comunque incoraggianti in vista di domani. Ma in gara cambia tutto. C’è l’incognita meteo, con le piogge tropicali della Malesia e una pista che però si asciuga subito, visti i 25-30 gradi di temperatura ambientale. E soprattutto c’è l’applicazione delle nuove regole, che tanti team sembrano ancora dover metabolizzare pienamente (il caso Ricciardo lo testimonia). La griglia odierna, insomma, potrebbe non essere poi così decisiva. Almeno se lo augurano i tifosi, che sperano in uno spettacolo più entusiasmante di quello di una settimana fa in Australia.

GRIGLIA DI PARTENZA
1) Lewis Hamilton 1’59’’431; 2) Sebastian Vettel 1’59’’486; 3) Nico Rosberg 2’00’’050; 4) Fernando Alonso 2’00’’175; 5) Daniel Ricciardo 2’00’’541; 6) Kimi Raikkonen 2’01’218; 7) Nico Hulkenberg 2’01’’712; 8) Kevin Magnussen 2’02’’213; 9) Jean-Eric Vergne 2’03’’078; 10) Jenson Button 2’04’’053

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