Un parroco, don Giovanni Desio, è stato arrestato per atti sessuali con minori a Ravenna. Lo stesso religioso, a febbraio, finì col suo potente Suv in un canale a Casalborsetti con un tasso alcolemico quasi 4 volte oltre il limite. Adesso è in carcere.

Sono diversi, tutti a danni di adolescenti, gli episodi attribuiti a don Giovanni Desio: le ipotesi di reato fin qui formulate sono di adescamento di minorenni e di atti sessuali con minori. “E’ stata un’operazione chirurgica anti-pedofilia – ha precisato il procuratore capo di Ravenna Alessandro Mancini – Senza enfasi, sappiamo che è un momento doloroso. Ma non daremo tregua a nessuno per questo tipo di reati”.

Nel febbraio scorso parroco era balzato alle cronache perché finì nel canale Destra Reno a Casalborsetti, sul litorale ravennate, con un Suv Bmw nuovo da 35 mila euro. Aveva poi spiegato che quella sera era di ritorno da una cena di una famiglia di parrocchiani, durante la quale aveva bevuto pochi bicchieri di vino bianco. E che comunque non era ubriaco.

La Bmw X1-18 era stata comperata a km zero poche settimane prima da una concessionaria di Ravenna, anche grazie a un finanziamento e alla restituzione della sua vecchia auto. Il sogno di una vita che si era realizzato a 50 anni e che gli avrebbe consentito – aveva spiegato il religioso dopo l’incidente – di fare lunghi viaggi per questioni di sacerdozio e di giornalismo (è critico musicale e cinematografico).

Don Desio – originario di Milano, nel suo curriculum ha anche la direzione del settimanale diocesano ‘Risveglio 2000‘ – è da 13 anni parroco della piccola località rivierasca dove è conosciuto con il soprannome di ‘John’. A salvarlo, poco prima che il Suv finisse immerso nelle acque del canale, erano stati tre uomini che, dopo avere sfondato il lunotto posteriore del veicolo con un martello, avevano estratto il sacerdote.

E ancora nel 2008 alcune polemiche sulla stampa locale avevano interessato don Giovanni Desio per il contenuto, ritenuto da alcuni velatamente erotico, di una poesia che il parroco di Casalborsetti aveva pubblicato sul supplemento di ‘Risveglio’, il settimanale diocesano di informazione locale, uscito in occasione dell’apertura del Ravenna Festival dedicato alla figura femminile “errante, erotica, eretica”.

Tra i versi di “Avevi detto… per sempre”, comparivano: “Amore bacia / la mia bocca / Bocca taci di / quell’amore, / che non si dice, / se non nella sera / brulicante / d’ingenuità… / non d’innocenza”. E ancora: “Fra l’acque turbinose / tu m’afferri con candida mano / e m’attanagli nell’imbrunire sulfureo, / con il soffio carezzevole / del tuo sguardo (s)fuggevole”.

Il sacerdote, interpellato in merito, aveva precisato che quando “si legge un testo, ognuno è libero di interpretarlo come vuole”. Aveva anche sottolineato che “quello è un testo vecchio, la passione per la poesia l’ho sempre avuta. Quella è di un paio di anni fa”.

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