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Basket, Final Eight di Coppa Italia: cade anche Brindisi. Sassari-Siena in finale

Domani, in un Forum di Assago presumibilmente semivuoto, si giocheranno il titolo le due outsiders. Fernando Minucci sarà il prossimo presidente di Lega
Basket, Final Eight di Coppa Italia: cade anche Brindisi. Sassari-Siena in finale
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Le ultime a resistere alle fatiche ravvicinate della Coppa Italia di basket sono Siena e Sassari, che domani alle 18 si giocano il trofeo al Forum di Assago. E non è un caso che in fondo alla kermesse arrivino i campioni d’Italia e i sardi. Al netto delle sorprendenti eliminazioni di Milano e Cantù, tra le quattro squadre rimaste in lizza per un posto al sole Sassari e Siena sono le due che possono contare su più uomini a disposizione ma anche quelle che portano meno pubblico al Forum, in buona parte riempito nella giornata delle semifinali dai tifosi di Reggio Emilia.

Reggio, le energie in riserva – Quella Reggio che aveva compiuto il miracolo contro Cantù affidandosi alla linea verdissima per fronteggiare gli infortuni di Cinciarini e Brunner, architravi del gioco emiliano. E ha pesato. La stanchezza si è fatta sentire soprattutto all’inizio e gli emiliani sono stati costretti a giocare una gara al perenne inseguimento di Sassari, galvanizzata dall’exploit contro Milano. Nel primo quarto Travis Diener ruba la scena al cugino Drake, il killer dell’Olimpia, timbrando 9 punti nel 26-19 che manda in affanno Reggio Emilia nonostante i 12 di White (32 alla fine). Preso il timone, Sassari naviga tranquilla senza mai farsi prendere dalla fretta (53-45 al 20esimo, 74-65 alla terza sirena). Trema solo nel finale quando due canestri del gigante Riccardo Cervi portano gli emiliani a contatto, ma l’ennesima tripla di Caleb Green (15, 4/7 da 3) chiude i giochi (92-86 il finale) e spedisce a casa l’incerottata Reggio che ha dovuto concedere 26 minuti ai baby Pini e Mussini, mai utilizzati prima della Coppa Italia.

Troppa Siena per Brindisi – Stesso destino di Brindisi che, oltre all’annunciato forfait dell’infortunato Massimo Bulleri, in semifinale ha dovuto fare a meno anche di Matteo Formenti ritrovandosi a giocare con soli otto uomini: pochi per riuscire a contenere l’atletismo e la profondità del roster di Siena. E infatti i pugliesi hanno lottato, mollando per tre volte sul più bello. Prima subiscono la partenza lanciata dei toscani e impattano grazie all’eroe di venerdì Michael Snaer (9-9) ma accusano il colpo al termine del primo quarto (20-10), affondanti dalle triple di Haynes (16 punti alla fine) e Carter (15). Galleggiano ancora nel secondo periodo ritornando a contatto sul 35 pari spinti dalle magie di Dyson, prima di subire un parziale di 17-0 in 4 minuti sul quale ci sono le firme indelebili di Erick Green e Ben Ortner, eterna spina nel fianco dei biancazzurri grazie ai suoi chili (43 rimbalzi per Siena, il doppio di Brindisi). Finita? Neanche a parlarne. Bucchi carica i suoi e Dyson, autore di 30 punti, attacca a testa basta spingendo l’Enel fino al 73-72 a 4 minuti dalla fine. E lì Brindisi crolla di nuovo, subendo un nuovo parziale di 9-0 che lancia Siena verso l’89-80 finale che le permetterà d’andare alla ricerca del sesto successo consecutivo in coppa.

Quasi un plebiscito per Minucci – Non è l’unico successo del club toscano nella seconda giornata della Final Eight. Il primo era arrivato in mattinata con la scelta di Fernando Minucci, ex presidente e attuale gm della Mens Sana, come prossimo presidente della Legabasket. Un’elezione (quasi) plebiscitaria: hanno detto sì 14 club sui 16 iscritti nella massima serie. Ad opporsi alla scelta di Minucci – sotto la cui gestione Siena, oltre a vincere tutto, è anche stata sanzionata per il pagamento in nero di un suo tesserato e rischia una nuova maxi-multa per una sospetta evasione da 23 milioni di euro – sono stati solo i presidenti di Roma e Bologna. E proprio il numero uno della squadra emiliana, Renato Villalta, che ha fatto della sana gestione della Virtus una bandiera, dice a ilfattoquotidiano.it: “Ho votato no perché non mi è piaciuto il processo con il quale si è arrivati alla scelta”. Il nome di Minucci era infatti stato proposto da Cantù – e subito sposato da Milano – che aveva anche sollecitato un’assemblea in data ravvicinata per sceglierlo. Non solo, però. Villalta va oltre: “Oltre alle modalità, credo di avere altre vedute, chiamiamole così, rispetto al nuovo presidente. Credo e spero di riuscire a fare un’opposizione costruttiva. Ce ne sarà bisogno”.

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