Era l’estate del 1913 quando, nel centenario della nascita di Giuseppe Verdi, undici ragazzi indossarono le divise gialle e blu per giocare a calcio in quella che, in onore del Maestro di Busseto, si chiamava Verdi Football Club. Qualche mese più tardi, il 16 dicembre, da quel gruppo nacque il Parma Football Club e con esso l’inizio della storia del calcio a Parma e dei suoi giocatori, in campo con una croce sul petto che richiamava lo scudo della città, e che ancora oggi, a distanza di cento anni, è il simbolo della squadra.

Il Parma festeggia un secolo di calcio, tra sconfitte e traguardi che hanno segnato l’ascesa di un piccolo club di provincia dalle serie minori fino alle più folgoranti vittorie in serie A e nelle competizioni europee. La città si stringe intorno alla sua gloria calcistica in tre giorni di celebrazioni, e l’unico grande assente è Calisto Tanzi, oggi ai domiciliari in ospedale, che di quella gloria è stato in gran parte il fautore. Fu alla fine degli anni Ottanta che l’ex patron della Parmalat firmò il primo contratto di sponsorizzazione della squadra, che segnò l’inizio dell’era d’oro del Parma Calcio, interrotta molti anni dopo dal crac finanziario dell’azienda di Collecchio.

Ironia della sorte, le cento candeline del Parma Calcio cadono negli stessi giorni del decimo anniversario del crac Parmalat, quello che ha segnato la fine del calcio champagne made in Parma, quando sul campo i campioni dello stadio Tardini scalavano classifiche e guadagnavano coppe. In Europa, a Wembley, poi a San Siro e in ogni stadio dello Stivale. Di quel periodo oggi rimangono i ricordi e le inchieste giudiziarie. Di Tanzi, l’imprenditore che fece grande Parma con il suo impero del latte e che rese il Parma Calcio famoso in tutto il mondo sportivo, si parla solo nei tribunali. Allo stadio, il nome del “signor Calisto” che seguiva ogni domenica la sua squadra dalla tribuna, si sussurra sottovoce, e perfino nelle celebrazioni del centenario, cominciate lo scorso ottobre al Tardini, del Parma Calcio di Tanzi e delle grandi vittorie si è fatto solo cenno con imbarazzo, senza mai riferirsi esplicitamente all’ex proprietario della società.

Del resto, il crac si è trascinato dietro anche la società sportiva di cui presidente era il figlio di Tanzi, Stefano. I magistrati hanno dimostrato che il calcio a cinque stelle dei Tanzi era in parte foraggiato con soldi distratti dalla Parmalat, da cui dal 1999 al 2003 sarebbero usciti 10 milioni di euro e 11 milioni di dollari. Anche i giocatori inneggiati ogni domenica dai Boys della Curva Nord sono in parte stati travolti dalle inchieste giudiziarie. Proprio di poche settimane fa la notizia della richiesta di rinvio a giudizio per le stelle del calcio Hernan Crespo, Sebastian Veron, Faustino Asprilla, Luigi Apolloni, Enrico Chiesa, Lilian Thuram, Dino Baggio, Hristo Stoichckov, Tomas Brolin, Lorenzo Minotti e Massimo Crippa.

Tutti finiti invischiati nel crac finanziario con l’accusa di bancarotta fraudolenta in concorso per false sponsorizzazioni del marchio Parmalat pagate con soldi drenati dalle casse del gruppo di Collecchio, insieme a 15 ex dirigenti, consiglieri, sindaci e procuratori del Parma Calcio. Verso l’archiviazione invece altri nomi eccellenti della squadra di Tanzi, come l’ex mister Nevio Scala e i calciatori Gianfranco Zola, Nestor Sensini, Fabio Cannavaro, Alberto Di Chiara, Sandro Melli, Stefano Cuoghi, Antonio Benarrivo, Stefano Cuoghi e Johnnier Caicedo Montano.

Nomi di un’epoca che sembra passato remoto, ma che a Parma per tutti i tifosi è un ricordo stampato nella memoria. Anche se ora, passata la bufera del crac Parmalat e il commissariamento, con la nuova direzione del Parma Football Club di Tommaso Ghirardi, nei festeggiamenti per i cento anni si tende a dimenticare quell’eredità finita nelle aule dei tribunali. Di quel tempo rimangono i trofei: la Coppa delle coppe, le due Uefa, la Supercoppa europea, lo scudetto sfiorato più volte. L’epoca dello stadio sempre pieno e della fila per comprare gli abbonamenti e i biglietti per conquistarsi un gradino in curva o un seggiolino in tribuna per vedere dal vivo lo spettacolo del calcio ducale, che dalla piccola Parma era arrivato in vetta alle classifiche, dando del filo da torcere alle grandi squadre della serie A.

La storia del Parma Calcio è fatta anche di quella manciata di anni fortunati finiti con il crac. Nelle celebrazioni del centenario del club si festeggia un secolo di calcio ducale, un secolo di sconfitte e di vittorie, di ascese e di declini, come è per ogni squadra. Pagine di sport, di uomini, di trofei e anche di errori, di una realtà che è sopravvissuta alla fine dell’impero di Tanzi, con l’arrivo del nuovo presidente Ghirardi, che ultimamente è stato travolto nell’inchiesta Public Money, e il suo rinato Parma Football Club.

Per celebrare questi cento anni densi di avvenimenti la città di Parma si prepara a una settimana di eventi: una mostra fotografica, la maglia del centenario da indossare durante la partita contro il Cagliari di domenica 15 dicembre, e poi incontri nelle scuole, baby maglie crociate in regalo ai nati all’ospedale il 16  dicembre. Il gran finale al Teatro Regio lunedì sera, nel giorno del centesimo compleanno del Parma Calcio, con una serata condotta da Simona Ventura che vedrà la partecipazione dei campioni giallo blu di ieri e di oggi. Per ricordare le glorie del passato e continuare a guardare avanti.

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