Vogliamo renderci utili. Vogliamo dare una mano a quegli studenti universitari a cui spesso mancano perfino i soldi per acquistare i libri di testo. È una vergogna, ma è così. Nel Paese dove ai politici vengono rimborsati perfino gli scontrini del caffè e delle sigarette, ci sono migliaia di giovani meritevoli che, dopo aver fatto domanda per una borsa di studio, si sentono rispondere: mi dispiace, ma abbiamo esaurito i fondi. Sono ragazze e ragazzi vessati continuamente nelle loro aspirazioni. Basti pensare ai tanti “fuori sede” che cercano un tetto nelle città universitarie, letteralmente rapinati da affitti impossibili e spesso con richieste di pagamento in nero. Quante volte ne abbiamo scritto e quante volte abbiamo dovuto constatare che non cambia mai nulla.

Siamo un giornale che cerca di denunciare le tante cose che non vanno in Italia, ma che aspira anche a cambiare qualcosa in meglio. Sappiamo che le parole da sole non bastano. E allora abbiamo pensato che un piccolo contributo a favore degli studenti meritevoli e con problemi economici potevamo darlo anche noi, insieme ai nostri lettori. Ecco perché il Fatto Quotidiano ha intenzione di devolvere una parte del ricavato della campagna abbonamenti 2013/2014 per sostenere le spese di libri e supporti informatici a favore di quei ragazzi.

Proviamoci tutti insieme. Grazie di cuore.
di Antonio Padellaro, Peter Gomez, Marco Travaglio

Articolo Precedente

Regolamento Agcom: a rischio siti, piattaforme open source e blog

next
Articolo Successivo

Privacy: la direttiva Ue sulla conservazione dei dati viola i diritti

next