Ho frequentato la Valsesia per diversi anni con mio figlio Jacopo. Andavamo alla scuola di kayak dell’amico Maurizio Bernasconi, la prima aperta in valle. Era un posto incantevole, sia l’ansa in cui giaceva (e giace tuttora) la scuola, ma sia in generale la Valsesia.

Tanto per cambiare, la valle era minacciata. Allora erano i piccoli (e meno piccoli) impianti idroelettrici. Giustamente: c’era una piccola economia che viveva in sintonia con il fiume e si tentava di distruggerla (insieme al fiume) per produrre energia. Complimenti! Ci fu una grossa mobilitazione da tutta Italia contro i progetti e, diciamolo, contro la stupidità umana. Fu istituita una moratoria, tuttora in vigore, dalla Regione Piemonte.

In quell’epoca tutta la Valsesia era ancora relativamente integra, anche quel piccolo gioiello di Alagna Valsesia, al fondo della valle, pur con i suoi impianti di sci. Gli itinerari erano soprattutto di free-ride. Lì invece e purtroppo non c’è stata alcuna moratoria…

Già mi occupai qualche tempo addietro della scherzosamente denominata “Banda Bassotti” che aveva iniziato ad operarvi. Da allora la situazione è mutata: in peggio.

Non solo sono sempre di attualità i maximostri che sfregiano il paesaggio urbano creatosi nell’arco dei secoli, ma recentemente il centro di Alagna è stato sventrato per fare posto ad un maxi-parcheggio multipiano che ha visto la richiesta di sospensione da parte della Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici (indirizzata ovviamente anche alla Procura della Repubblica), in quanto il progetto ricade in zona vincolata e non è stata richiesta alcuna autorizzazione…

Parcheggio multipiano Valsesia

Ma l’Alta Valsesia si sta segnalando anche per un’altra singolare iniziativa: autorizzare l’eliski (già peraltro praticato) anche nel Parco Regionale Naturale Alta Valsesia. Il quale ha già dato parere favorevole. È in atto una più complessa Valutazione di Incidenza in Regione, stante l’esistenza di Siti di Interesse Comunitario, ma scommettiamo che la Regione darà parere favorevole? Si noti che nell’area protetta è vietato utilizzare mezzi meccanici fuoristrada per non disturbare la fauna (perché si crea un parco se non per tutelare la natura?). Mezzi terrestri no e mezzi aerei sì? Mah…

A tutto questo panorama che invece di essere azzurro come il cielo di adombra di tinte fosche, si aggiunge la citazione da parte dell’amministrazione comunale  di Alagna Valsesia (maggioranza singolare tinta di “sinistra” e di Lega) ad Alessandro Sbragia – portavoce del Comitato Noi Walser – con cui l’attore chiede il risarcimento di € 50.000 (in via meramente equitativa…) per avere leso il Comitato con le sue battaglie l’immagine e la dignità del Comune.

Per ciò che può valere, nel 2012 Legambiente assegnò la bandiera nera alla Regione Piemonte: “Per l’assenza di politiche volte alla tutela, la regolamentazione e la valorizzazione della montagna”. Assegnò invece la bandiera verde al Comitato Noi Walser: “Per il puntuale presidio territoriale volto a contrastare gli abusi e le speculazioni edilizie a danno del patrimonio naturalistico e ambientale”.

I latini direbbero “mala tempora currunt”. Io, molto più modestamente, sono invece abituato a pensare che le novità sono sempre negative.

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