Questo è un governo nevrotico perché sintomatico.

La nevrosi nasce da desideri inconsci rimossi e si manifesta attraverso i sintomi che di solito sono simbolici ovvero simboleggiano in modo metaforico i desideri repressi che ci portano alla sofferenza. Il desiderio rimosso, inconscio, sotterraneo e viscido di parte della politica italiana era il famigerato inciucio che io chiamerei incesto.

Incesto perché la  pseudo sinistra che va a nozze con la destra nel nostro Paese non equivale ad armonico e sano dialogo tra le parti ma diventa vero e proprio incesto dissacrante e filo berlusconiano. In un paese sano e non nevrotico nessuno impedirebbe ai progressisti e ai conservatori di dialogare su riforme ampie: qui non è possibile perché i conservatori sono estremisti capeggiati da un personaggio preoccupante.

Dunque questo governo di servizio è paragonabile a quelli che Freud chiamava “vantaggi secondari della nevrosi”: nella patologia tutta italiana della politica i desideri incestuosi inconfessabili dei franchi tiratori del Pd, filo berlusconiani, ha creato un matrimonio edipico, cieco, malato. Il vantaggio secondario di questo governo nato su presupposti inconfessabili, su non detti nevrotici, non può portare ad un benessere.

Gli interessi delle parti in campo sono quelli di stabilizzare un paese intero in base ad un compromesso nevrotico, non equilibrato. E come se un paziente si definisse “sano” se si aggiusta la vita in base alle sue nevrosi: “mi lavo 22 ore al giorno le mani, ma almeno sono pulite”. No, qui le mani non sono pulite ma consumate in un continuo stringersi ventennale.

I nevrotici sono spesso molto intelligenti, riescono a trovare un adattamento al sintomo, i desideri inconsci sono intelligenti: si mascherano bene. Infatti il sintomo principale, il desiderio di colludere con Berlusconi e con la destra, si è mascherato benissimo in questo governo nevrotico: 7 donne su 21 ministri, nomi nuovi, età media bassa. Bastano questi trucchetti per indorare la pillola? Per fortuna una parte sana del paese c’è, speriamo resista. 

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