La sede del Pd di Bari

Scatta l’operazione #occupyPd. Il sostegno di Bersani alla candidatura di Franco Marini per il Colle non piace ai Giovani democratici, che hanno occupato le sedi del partito in diverse parti d’Italia. In Toscana la ribellione si è verificata in tre diverse sedi del Pd in altrettante città della regione. A Prato è stata occupata la sede della federazione provinciale del partito, con una ventina di ragazzi che minacciano di restare all’interno fino a quando non sarà eletto il nuovo Capo dello Stato.

All’esterno è stato esposto uno striscione con scritto “per un presidente di cambiamento occupy il Pd”. Anche a Capannori, in provincia di Lucca, i Giovani democratici hanno occupato la sede locale del partito “per rafforzare – si legge in una nota – la linea già espressa da tutto il partito lucchese di dissociazione dalla scelta dell’indicazione di Franco Marini a presidente della Repubblica”. Il testo conclude invitando il leader nazionale Pd a “un passo indietro“, perché “nel partito e nella federazione giovanile la voce è una sola: mai con il Pdl“.

La sede del Pd di Padova

In serata è scattata anche l’occupazione, preannunciata in una nota, della sede del Pd di Empoli, in provincia di Firenze, da parte dei giovani democratici, che chiedono “un presidente della Repubblica espressione prima di tutto della maggioranza di centrosinistra che ha vinto le elezioni” e lanciano un appello a Bersani e al Partito Democratico: “Cambiare, ascoltare la società e non deludeteci”.

L’operazione #occupyPd ha raggiunto anche la federazione Pd di Napoli, dove sono comparsi striscioni ai balconi della sede. I giovani democratici della provincia, come accade in Toscana, protestano contro l’eventuale accordo per la scelta del presidente della Repubblica tra Pd e Pdl. “Il problema è il metodo, non il nome. Nessun accordo con il Pdl e Silvio Berlusconi”, hanno dichiarato Antonella Pepe, segretario regionale Gd Campania, e Marco Sarracino, segretario provinciale Gd Napoli. “Il popolo democratico ci chiede altro e il partito non può continuare a vivere come un corpo separato che non si confronta con la realtà e la volontà dei suoi elettori. Noi che sui territori rappresentiamo il Partito Democratico, siamo stufi di pagare colpe per responsabilità che non abbiamo”. E blitz è anche a Cagliari, dove è scattata l’operazione per occupare la sede di via Emilia.

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