Se non è neocolonialismo poco ci manca. La Germania pensa di proporre l’istituzione di un fondo di garanzia esterno nel quale dovrebbero confluire sia gli aiuti internazionali destinati ad Atene che le eccedenze di bilancio con le quali la Grecia dovrebbe ripagare i propri debiti, interessi inclusi. Un fondo controllato da terzi ma assolutamente fuori dalla portata greca che non avrebbe alcun diritto di parola nella sua amministrazione. E sulla Grecia piomba l’incubo del protettorato.

Neanche a dirlo, ma dietro l’idea di questo fondo c’è il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble, che con questa mossa cerca, a modo suo, di fare tutti contenti: inviare gli aiuti di cui la Grecia ha bisogno come l’ossigeno e rassicurare il popolo (e i grandi investitori) tedesco che i debiti verranno ripagati fino all’ultimo centesimo. La proposta del fondo di garanzia (GRC), i cui particolari stanno affiorando poco a poco, prevede che le tranche di aiuti internazionali siano strettamente vincolate a quanto la Grecia verserà nel fondo stesso, con cadenza mensile e secondo un ammontare ancora da definire (che figurerà nel Memorandum of Understanding). E cosa succede se la Grecia non riesce a pagare le eccedenze concordate? Semplice, sarà obbligata a diminuire in modo automatico le spese sociali e aumentare le tasse.

“Non siamo un protettorato”, ha gridato Evangelos Venizelos, leader del partito socialista Pasok. “Questo i nostri partner europei e la Troika lo devono avere ben chiaro”. Eppure un fondo del genere, senza alcun controllo da parte di Atene e con simili condizioni sulla concessione degli aiuti e l’automatismo dei tagli alla spesa in caso di mancati versamenti, se non è proprio un protettorato poco ci manca.

Come se non bastasse, Schäuble ha chiesto per la Grecia un maggior sostegno esterno per condurre le riforme strutturali richieste rafforzando in questo modo il ruolo della Troika. Insomma, parafrasando la proposta, visto che i greci non sono capaci di fare da soli, meglio mandargli qualche bell’esperto esterno, magari qualche commissario. Secondo Berlino, una maggiore assistenza potrebbe aiutare la Grecia a raggiungere migliori risultati in termini di amministrazione centrale, lotta all’evasione fiscale e alla corruzione, attuazione di strategie per la crescita, privatizzazioni e, soprattutto, utilizzo dei fondi internazionali. Un aiutino, secondo Berlino, potrebbe arrivare dalla Banca Mondiale e all’Ocse, abituate a lavorare in contesti più che catastrofici.

@AlessioPisano

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