Andrea Masiello con la maglia del Bari

Se fosse stato un uomo della malavita, Angelo Iacovelli non avrebbe parlato così tanto. E invece il “factotum” dei calciatori del Bari, l’ausiliario infermiere, l’uomo di fiducia che ogni giorno era a disposizione dei biancorossi, per riparare un rubinetto o pagare una bolletta, ha parlato. E parecchio. Soprattutto per un motivo: s’è sentito tradito da chi riteneva un amico, Andrea Masiello, il calciatore che dinanzi ai pm di un’altra procura – quella barese – l’aveva descritto come un soggetto pericoloso, da temere, in grado d’incutere terrore.

Iacovelli – assistito dall’avvocato Andrea Melpignano – ha spiegato nei minimi dettagli tutto ciò che ha visto in questi anni, fornendo agli inquirenti di Cremona – il pm Roberto di Martino e il gip Guido Salvini – un quadro desolante e inquietante nello stesso tempo. “I calciatori del Bari ne escono a pezzi”, dice una fonte investigativa, “sembra che non facciano altro che pensare ai soldi delle scommesse”. Gran parte dello spogliatoio barese, insomma, secondo la versione di Iacovelli, era in grado di sapere quello che stava accadendo con gli “zingari”. E infatti un ex centrocampista del Bari, Sergio Almiron, seccato per il comportamento di alcuni compagni, durante una cena avrebbe sbottato: “Siete soltanto dei mercenari venduti”.

Ma dalle indagini in corso – andando anche al di là dell’interrogatorio di Iacovelli – emergono nuovi importanti indizi: il gruppo degli “zingari” forse non era l’unico a manipolare partite e corrompere calciatori della massima serie. Alcune partite, infatti, sarebbero state truccate due volte: una con gli “zingari” e l’altra con un altro gruppo che, probabilmente, aveva a che fare con i calciatori del Bari e con potenziali calciatori del Bologna. Ed è proprio Bologna-Bari, finita 0-4 nello scorso campionato, la nuova partita sospetta nel mirino degli investigatori. Una partita menzionata anche da Iacovelli, nel suo interrogatorio di ieri, che s’è soffermato soprattutto sulla fallita combine di Palermo-Bari e ha escluso, invece, d’aver mai saputo di corruzioni per Milan-Bari. Restano quattro, quindi, le partite del Bari che interessano la procura cremonese: Bari-Sampdoria, Bari-Roma, Palermo-Bari e Bologna-Bari. Tutti incontri dello scorso campionato.

Iacovelli è arrestato sabato scorso, con il portiere del Piacenza Mario Cassano, con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva. La sua posizione, però, dopo l’ampia collaborazione di ieri, sembra destinata a ridimensionarsi e non è escluso che la revoca dell’arresto, richiesta dall’avvocato Andrea Melpignano, venga accolta già nelle prossime ore. Di certo c’è che Iacovelli ha completamente ribaltato la versione che Masiello aveva fornito al pm Ciro Angelillis, della Procura di Bari, con la quale il calciatore biancorosso s’era descritto come una “vittima” del sistema illegale delle scommesse. Al contrario, secondo Iacovelli, Masiello era ben consapevole – con altri tre compagni di squadra: Simone Bentivoglio (sentito dai pm baresi 3 giorni fa), Marco Rossi, Alessandro Parisi – del giro di scommesse tanto da fare “la cresta” sui soldi destinati agli altri giocatori da corrompere. E non solo. Quando la combine con il Palermo sfuma, secondo la versione di Iacovelli, gli “zingari” pretendono il rientro dei soldi già pagati – che avviene per il tramite di Iacovelli che, a sua volta, li consegna a un italiano, appartenente al gruppo slavo. A quel punto Masiello restituisce la somma (il calciatore aveva dichiarato di averla accettata perché era in uno stato confusionale e che non era d’accordo con la combine) e propone di rifarsi con la partita Bologna-Bari.

da Il Fatto Quotidiano dell’8 febbraio 2012

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