Il segretario del Pd Pierluigi Bersani è “preoccupato” per l’atteggiamento del Pdl nei confronti del governo Monti. Il leader dei democratici non vorrebbe trovarsi nella situazione in cui “una parte politica mostra senso di responsabilità verso l’esecutivo ed altri giocano a mani libere”. Sul fronte opposto la riposta non ha tardato ad arrivare con Fabrizio Cicchito che accusa Bersani di cercare continuamente “la rissa con la ripetuta accusa di slealtà”.

A destare i timori del segretario democratico è stato il recente inciampo della maggioranza sulla giustizia, quando la Camera ha approvato l’emendamento della Lega nord sulla responsabilità civile dei magistrati mandando sotto il governo. Una piccola crisi che, almeno a parole, è stata risolta nell’incontro fra il premier e i leader di Pd, Pdl e terzo Polo. In quell’occasione Monti ha dato prova di realismo definendo la maggioranza che lo sostiene “ampia ma evanescente”, come dire che il sostegno dei partiti, non appena si esce dal seminato della “mission” per cui è stato chiamato ikl governo tecnico, non è assolutamente certa.

Ed ecco il senso delle “preoccupazioni bersaniane”. Che il Pdl, giocando di sponda con la Lega Nord, dia vita a nuovi blitz in grado di destabilizzare il governo. Oggi il segretario Pd ne ha parlato in un faccia a faccia con il Capo dello Stato lamentandosi della mancanza di lealtà del partito di Berlusconi. Giorgio Napolitano, assicurano al Quirinale, ha ascoltato. Nessun commento da parte sua, pare e si afferma. Certo è che il Presidente vede incrinarsi quell’opera di moral suasion per cercare di rasserenare il clima, grazie al quale è nato il governo Monti e grazie al quale si confida che possano essere varate le riforme istituzionali più volte auspicate.

Ma di cosa ha paura esattamente il Partito democratico? Di restare col cerino in mano, come si suol dire e cioè di sostenere il governo per poi trovarsi solo e abbandonato dal Pdl sulle misure più difficili e impopolari.
Nel centrodestra, dopo Cicchito, anche Maurizio Gasparri rimanda le preoccupazioni di Bersani al mittente: “Siamo leali al governo anche se  esprimiamo le nostre opinioni sui vari provvedimenti.  Il segretario del Pd sia meno presuntuoso perché da lui non accettiamo lezioni”.

Monti, in ogni caso, non sembra essere particolarmente preoccupato dalle fibrillazioni tra i partiti. Tanto che, archiviato l’incidente sulla giustizia, ha ripreso con piglio deciso l’attività di governo: il consiglio dei ministri ha  approvato oggi il decreto sulle semplificazioni, che era già stato esaminato la scorsa settimana, e, parallelamente, il premier è tornato a spingere sull’acceleratore della riforma del mercato del lavoro.

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