Il giorno dopo la tragedia è quello della resa dei conti. Dopo il conteggio dei morti, il cui numero è salito a sette, mentre continuano le ricerche dei dispersi, gli abitanti delle zone colpite dall’alluvione hanno cominciato a tirare le somme di quanto accaduto.

E si sono accese le polemiche nei confronti delle istituzioni, locali e nazionali. Le contestazioni più dure nei confronti del consigliere comunale della Lega Nord di Pontremoli, Michele Lecchini, che è stato colpito al volto con un pugno.

Mentre il Governo dichiarava lo stato di emergenza e stanziava 65 milioni di euro per gli interventi più urgenti, ad Aulla, cittadina della Lunigiana epicentro della tragedia, si manifestava tutta l’esasperazione dei cittadini. Qui la gente ha perso tutto, e la visita ufficiale del Ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli ha finito per suscitare più rabbia che altro: un gruppo di persone ha lanciato con delle pale il fango contro il corteo di auto con a bordo il ministro e i rappresentanti delle istituzioni locali. Fango che è finito dritto in faccia al sindaco di Pontremoli, Lucia Baracchini, che aveva aperto il finestrino. Aggressioni – ma questa volta solo verbali – anche nei confronti del primo cittadino di Aulla, Roberto Simoncini, al quale una donna ha gridato “assassino”. “Comprendo la rabbia degli abitanti”, ha risposto il sindaco, che si è anche difeso dalle accuse che parlano di avvertimenti tardivi sull’esondazione del Magra e di una sottovalutazione del problema: “Si gioca allo scaricabarile per trovare un colpevole a tutti i costi”. Qualche contestazione anche per il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. Che però ha ricevuto da altri anche abbracci per gli aiuti della Regione agli alluvionati. “Noi siamo qui fin dal primo momento, sempre qui – detto il governatore toscano – e abbiamo preso decisioni importanti e tempestive con l’assessore Gianni Salvadori già nei giorni scorsi”. Poi non ha negato che si tratta di “una sfida da far tremare i polsi”. E a proposito dell’indagine aperta dalla magistratura di Massa Carrara, il governatore ha ribadito che quando la Regione “avrà degli atti importanti li passerà subito alla Procura, di cui noi ci fidiamo”. Rossi non ha voluto invece commentare le polemiche sul mancato allarme.

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