Un’altra tegola sulle ambizioni della Sea e di Malpensa. Il master plan da 1,4 milioni di euro che disegna l’espansione dello scalo aeroportuale subisce un’improvvisa e clamorosa bocciatura da parte del Ministero: la Commissione nazionale di valutazione d’Impatto ambientale ha infatti dato uno stop inatteso a diversi progetti aeroportuali, compreso quello della Sea che punta a realizzare una terza pista, un nuovo terminal e l’area cargo . La Commissione frena tutto e chiede un “approfondimento complessivo” dei progetti perché ritiene “ necessario che sia fornito dalle Società proponenti un quadro programmatico coerente che espliciti il raccordo tra tra le opere prospettate e il quadro nazionale”.

E lo stesso vale anche per altre regioni. Sono quattro gli aeroporti per i quali i piani di espansione tornano al mittente: Cagliari, Torino Caselle e Bologna Borgo Panigale. Con il suo stop la Commissione rivendica una procedura unitaria e coordinata di sviluppo del sistema aeroportuale al posto di avanzamenti scomposti di cui è difficile monitorare gli effetti. Non solo, ritiene incompleta la documentazione tecnica finora presentata dai singoli gestori che – per procedere alla valutazione d’impatto ambientale – deve rispondere ai “contenuti minimi” indicati dalla normativa specifica.

Altro aspetto rilevato dalla commissione è il fatto che le opere previste sono molteplici e previste su un arco temporale di anni e che per questo debbano essere sottoposte a Valutazione d’Impatto Ambientale singolarmente. Ad esempio a Malpensa le opere previste comprendono la terza pista e il polo logistico, ma anche nuovi terminal, il prolungamento della ferrovia verso il T2, l’adeguamento delle strutture tecniche di pista. Il tutto è comunque da inserire in una valutazione ampia dell’intero sistema. Il parere è prescrittivo e non potrà essere eluso con la conseguenza minima di nuovi oneri per i piani di espansione in termini di tempo e di costo.

In concreto il parere della commissione non ferma la procedura di Via del master plan ma con la richiesta di un quadro ampio sembra dar ragione, indirettamente, a quanti – ambientalisti, sindaci, alcuni analisti – hanno sostenuto la necessità di una Valutazione Ambientale Strategica (Vas), che prenda in considerazione non solo le singole opere ma anche l’equilibrio complessivo. Un piano sul quale Sea e Regione Lombardia sarebbero costretti a confrontare i progetti di espansione con le problematiche di tipo ambientale, paesaggistico ed economico che finora sono state tralasciate, accollandone impatti e costi ai singoli comuni.

“E’ una bocciatura di tutto il gruppo dirigente lombardo”, sentenzia l’assessore Tiziano Marson da Comune di Casorate, uno dei più combattivi nel chiedere forme di tutela della salute e dell’ambiente (al punto da presentare un esposto in Procura). «Sono almeno tre anni che chiediamo con insistenza uno studio sul sistema aeroportuale almeno del Nord-Italia: ora la Commissione ne richiede uno espressamente sul quadro nazionale. Sicuramente è una doccia fredda per quanti pensavano che la procedura adottata per l’autorizzazione del Masterplan di Malpensa fosse semplice routine», dice Jimmy Pasin, responsabile del Malpensa Forum del Pd.

Non meno caustico il senatore Pd Roberto Della Seta, capogruppo in Commissione ambiente: “La Commissione giudica il progetto di ampliamento irricevibile e fa giustizia delle furbizie della Sea e, si spera, aiuta a scongiurare il rischio che un bel mucchio di miliardi vada sperperato per appagare gli appetiti di pochi grandi speculatori immobiliari. Malpensa – conclude Della Seta – non ha bisogno né di una terza pista, né di occupare nuove aree, semmai di politiche serie per la razionalizzazione dei troppi scali aeroportuali, da Linate a Orio, da Brescia a Verona alla stessa Malpensa, che insistono in un raggio di poche decine di chilometri”. Dalla Sea reazioni prudenti: “Nessun atto, formale od informale, è giunto alla società in tal senso. Anzi, i lavori con la Commissione del Ministero dell’Ambiente che deve valutare il progetto stanno proseguendo come previsto dalle procedure”.

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