C’è la storia di Carlo Nigrisoli, il medico bolognese condannato nel 1965 a 24 anni di carcere per avere ucciso la moglie Ombretta, con una iniezione di curaro. Quella di Francesca Alinovi, 35enne critica d’arte e ricercatrice del Dams, trovata morta nel 1983 nel suo appartamento di via del Riccio, nel centro storico di Bologna. E quelle più antiche, sospese a metà tra cronaca e leggenda. Come quella di Gentile Budrioli, chiamata anche Strega Enormissima, vittima alla fine del 1400 del tribunale dell’inquisizione. Delitti feroci ed enigmi indecifrabili nascosti tra i portici. E raccolti dalla scrittrice Barbara Baraldi in un libro intitolato “101 misteri di Bologna che non saranno mai risolti”.

Il volume ripercorre la vita di Bologna dalla preistoria fino ai giorni nostri, tratteggiandone il volto noir. Si parte da lontano, anzi lontanissimo, con il mistero della società villanoviana, spazzata via mille anni prima di Cristo probabilmente perché incapace di costruire armi e fare la guerra. E con un salto di oltre 2mila anni, si arriva davanti al monastero del Corpus Domini, in via Tagliapietre. Dove è conservata Santa Caterina, badessa considerata dotata di poteri divini e santificata tre secoli dopo la sua morte, nel 1712. Ancora oggi il suo corpo si trova intatto, posizionato sopra un seggio, proprio come se fosse in vita. E c’è chi narra che, quando le vengono cambiati i vestiti, dalla sua pelle scura, perfetta e incorrotta esca un olio miracoloso.

Quella di S.Caterina è solo una delle tante storie al femminile adottate dalla scrittrice.  “Sono i personaggi a cui mi sono affezionata di più – ammette – perché spesso si tratta di donne forti, che hanno pagato a caro prezzo la loro voglia di modernità ed emancipazione”.  Elisabetta Sirani, per esempio, riuscì a dipingere oltre 300 opere in un periodo, il 1600, in cui l’attività artistica era riservata ai soli uomini. Le cause dell’ulcera che la portò via a 27 anni non si seppero mai. Forse il veleno di una domestica, forse un amante tanto geloso da arrivare a uccidere.

Caso per caso il libro arriva fino ai giorni nostri, narrando di vicende ancora impresse nella memoria di molti bolognesi e non. Come l’arrivo in città dei carri armati nel ’77, la strage del 2 agosto alla Stazione e i cosiddetti delitti del Dams. “I casi di cronaca sono stati quelli più difficili da sviscerare  – spiega la scrittrice – sono quasi tutti avvolti ancora nel mistero e senza soluzione, nonostante anni e anni d’indagine. Casi da perderci notti intere per studiarli”.

Frutto di un anno di ricerche, il libro non si limita a inseguire le tracce dei delitti ma si sofferma anche su piccole curiosità, dove la fantasia si mescola alla realtà tanto da rendere invisibili i confini tra una e l’altra. Come la leggenda che vuole il romanzo Frankenstein di Mary Shelley ispirato alla vita del bolognese Luigi Galvani, o quella sulla presunta bolognesità della Gioconda di Leonardo da Vinci.

Nata e vissuta sempre nei dintorni di Bologna, Barbara Baraldi ha esordito nel 2007 con il romanzo La ragazza dalle ali di serpente. Oggi è autrice di gialli, noir, libri per ragazzi e sceneggiature di fumetti. Ai quali si aggiunge questa antologia del mistero. Forse la prima di una serie di raccolte tinte di nero. “Pensavo che trovare 101 storie fosse difficile, invece sono stata costretta a tralasciare molti casi. È impressionante la quantità e la varietà dei misteri che abitano le strade di Bologna”.

(g.z.)

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