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Berlusconi attacca i giudici: “E’ diventato
un contropotere e la politica è impotente”

Il premier torna ad attaccare la magistratura e la sinistra. Quindi annuncia il suo viaggio a Tunisi per risolvere l'incidente diplomatico sull'accordo dei rimpatri. Il presidente del Consiglio è intervenuto telefonicamente durante il convegno di Rete Italia
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”In Italia il potere giudiziario è diventato un contropotere e la politica è resa impotente e messa in un angolo”. Lo afferma il premier Silvio Berlusconi, nel corso di un collegamento telefonico con il convegno di Rete Italia. Quindi l’attacco alla sinistra. “All’opposizione non interessa il bene comune”. Il premier lo ha detto parlando del problema dell’immigrazione e soprattutto di Lampedusa: “La situazione e’ difficile. Sono arrivati 346 anche questa notte. La cosa che ci ferisce di più è questa opposizione che continua a seminare odio contro di me. Io sto cercando di porre rimedio ai danni della guerra”.

Sul fronte immigrati, il presidente del Consiglio ha ribadito che “anche questa notte sono arrivati altri 346 immigrati. Con gli ultimi imbarchi stasera ne resteranno 2500, le condizioni del mare hanno reso impossibile ieri l’imbarco dei profughi”. Mentre sull’incidente diplomatico con la Tunisia, Berlusconi nelle prossime ore volerà’ a Tunisi. Il premier, però, ha spiegato che il governo di Tunisi “non è certo forte” in quanto “non è legittimato dai cittadini. Vedremo se potrà trovare il modo per opporsi alle partenze” perché “di fronte a problemi gravi occorrono nervi saldi”.

Il premier, poi, ha citato Paolo VI definendo la politica come ” la forma piu’ alta della carità'”. La premessa del presidente del Consiglio serve per lanciare un concetto: “La politica è debole, a volte impotente, noi siamo diventati dei parafulmini del malessere della società, i poteri che contano sono quelli dell’economia”. Dopodiché “c’è un potere invasivo che è quello della giustizia che è diventata un contropotere, la politica è messa all’angolo da questo potere che non gode della legittimità, non ha il consenso dei cittadini”. “Vogliamo – sottolinea ancora il presidente del Consiglio – ridare potere alla politica, perciò non sono più rinviabili le riforme costituzionali, della giustizia e del fisco”.

Quindi un passaggio sulla querelle tra Formigoni e Vendolla sulle infiltrazione mafiose in Lombardia. “E’ una cosa paradossale che ti diano del mafioso – ha osservato -. E’ quasi normale se penso a quello che dicono di me”. Il Cavaliere ha sottolineato che la Lombardia è la “regione meglio amministrata dell’Italia, ha la sanità migliore ed è il nostro fiore all’occhiello in Europa”. E poi ha rivendicato il fatto che è stato trovato il “miglior modo” per battere la ‘ndrangheta “con la confisca dei beni, il carcere duro e in Lombardia con un’amministrazione trasparente e con i conti a posto”.

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