Rachele (al centro) con altre due ragazze di Dive e Star

Ecco chi è realmente donna Rachele. La escort di Reggio Emilia che nei giorni scorsi ha sostenuto di avere avuto incontri a pagamento con il presidente della Camera, Gianfranco Fini. Si chiama Lucia Rizzo, ha 34 anni ed è nipote di un gerarca fascista. Oggi lavora per l’agenzia Dive e Star di Milano. Dice di avere raccontato tutto “per una promessa non mantenuta” da Fini: una partecipazione al Grande fratello. Mentre le riviste di gossip le danno la caccia, Dagospia la dipinge come una “racconta bufale”, ilfattoquotidiano.it l’ha rintracciata per sentire la sua versione.

Preferisce essere chiamata Lucia o Rachele?
Mi chiami Rachele.

Rachele perché ha deciso di raccontare questa storia?
Per una questione morale. L’ho fatto per alcune promesse che non sono state mantenute. Nonostante il lavoro che faccio – un mestiere da molti considerato immorale – per me la parola data è sacra. Se una persona prende un impegno, poi deve onorarlo. Nel mio caso non è stato così. Ho pensato di avere subito un dispetto e per questo ho deciso di vuotare il sacco.

Quali sono le promesse non mantenute?
Un ingresso al Grande Fratello.

Quando le è stata fatta la promessa?
Negli incontri successivi al primo, avvenuti nel maggio e nel settembre scorso.

A settembre la rottura tra Fini e Berlusconi era già consolidata.
Di questioni politiche ne capisco veramente poco. Non voglio esprimermi. Io mi limito a raccontare solo le cose che mi riguardano.

Però risulta che in passato lei sia stata una “supporter” politica di Fini.
No. Mi sento molto vicina a lui per le idee che esprime. Sono di destra e ho votato Fini alle ultime elezioni.

Insomma, si interessa di politica o no?
Sì, un pochino. Ma come le ho spiegato prima, non seguo gli eventi politici. Vengo da una famiglia di destra: sono nipote di un gerarca fascista.

Lei sostiene che Gianfranco Fini sia stato un suo cliente, da donna di destra come si definisce lei che sensazioni ha avuto?
Il mio pensiero andava ai soldi: Un “personaggione” del genere avrebbe pagato un sacco di quattrini, pensavo solo a questo.

Lei sostiene che Fini  le ha promesso una raccomandazione per il GF.
Sì, stavamo parlando della mia situazione: di quello che faccio per vivere e se mi piacerebbe cambiare vita. E io gli ho espresso il desiderio di poter partecipare al Grande fratello. Lui mi ha risposto che c’era una possibilità.

E dopo questa promessa?
A settembre sono arrivate due convocazioni, una negli studi di Milano e una a Roma. Sinceramente pensavo fossero dovute a delle chiamate dall’alto. Poi invece non ho avuto riscontri di nessun tipo.

Il contatto con la televisione quindi non è avvenuta tramite la sua agenzia.
No, assolutamente. In seguito alle convocazioni al GF ho chiamato l’agenzia, proprio per gestire il “dopo”. Si sa, ti vengono proposte serate, ti invitano ad eventi. E per quanto io sia grande e sappia cavarmela da sola, c’è sempre bisogno di qualcuno che ti segua.

E dopo la delusione la sua video dichiarazione a Libero.
Sì, in cui parlo dei tre incontri, dei 2.000 euro ricevuti per la garanzia del silenzio e delle promesse non mantenute.

Dove sono stati girati i famosi 13 minuti di intervista?
Sono andata dal dottor Belpietro e ho esposto i fatti. Poi lui mi ha chiesto se ero disposta a rilasciare un’intervista. Ora non so come intendano utilizzarla.

Durante le riprese, oltre ai suoi agenti c’era anche un giornalista di Sky?
(Ride, ndr) Sa bene che non risponderò a questa domanda. Nell’intervista fatta da Belpietro non c’erano le persone di cui parla lei. Eravamo presenti io, due collaboratori di Belpietro e un giornalista. Poi ne abbiamo fatto una seconda che ha girato un altro cronista.

E insieme ai suoi agenti c’era un giornalista di Sky?
Sì.

Come mai non ha scattato una foto, non ha girato un video, per incastrare Fini?
Secondo lei è facile fare una cosa del genere? Ha idea dei controlli che venivano fatti prima di ogni incontro? E poi, con un cliente del genere non pensi mica a fotterlo. Pensi solo a tenertelo stretto per i soldi.

E’ consapevole del fatto che rischia una condanna per calunnia ai danni della terza carica dello Stato?
Non mi tange minimamente questa cosa, perché i fatti che ho raccontato sono veritieri. Quindi, non vedo il rischio.

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