Giancarlo Tulliani smentisce. Gianfranco Fini smentisce. Il portavoce di Fini smentisce le parole della smentita. Il giallo di Montecarlo, che in mattinata sembrava risolto, torna in alto mare o meglio off-shore. La giornata di ieri sarà ricordata per lo scoop più pazzo del mondo. Alcuni quotidiani italiani come Libero, Il Giornale e Il Corriere della Sera, pubblicano un documento esplosivo: una lettera del ministro dello Stato di Saint Lucia nella quale si dice a chiare lettere che la casa di Monaco è di Giancarlo Tulliani. “Ecco la prova, Fini non ha detto la verità”, spara in prima Il Giornale di Vittorio Feltri. “La casa è del cognato”, rincara Libero che già pregusta: “Caro Gianfranco ora ridiamo noi”. Il Corriere mette da parte la cautela dei pizzini di Ciancimino su Berlusconi e spara in prima attutendo il colpo con l’uso sapiente delle virgolette: “La casa è di Tulliani”,   documento sulla stampa dominicana. Proprio così. Lo scoop ha il sapore esotico e arriva da una di quelle che una volta si chiamavano repubbliche delle banane. I segugi dei due quotidiani berlusconiani restano a bocca asciutta. Da 50 giorni fiatavano sul collo della preda, i loro padroni godevano all’unisono leggendo gli stessi scoop condivisi con la concorrenza. Ieri Silvio Berlusconi e il senatore del Pdl Tonino Angelucci, editore di Libero, si sono persino incontrati. Il giorno prima anche Vittorio Feltri e Alessandro Sallusti avevano visto il premier che, per puro caso è socio della Mondadori, azionista di minoranza del Giornale e   fratello di Paolo, azionista di maggioranza. Purtroppo per loro però stavolta a fare il colpaccio atteso da mesi da Berlusconi è stato un quotidiano on line della Repubblica Dominicana, un po’ come se i Pentagon Papers fossero stati svelati dall’Eco di Matera. La traiettoria anomala dello scoop merita un approfondimento.

Tutto inizia alle 22 e 42 di lunedì 20 settembre a Santo Domingo. Quando in Italia sono le 4 e 42 del mattino di martedì, il Listin Diario pubblica on-line la notizia: la casa di Monaco, donata ad An dalla Contessa Colleoni, appartiene proprio a Giancarlo Tulliani. Il primo ad accorgersi dello scoop è Roberto D’Agostino che attribuisce il merito ai suoi lettori. Alle 16 e 03 Dagospia titola: “Da Santo Domingo, seconda patria di Gaucci, parte un siluro per Fini e i Tullianos: il quotidiano Listin Diario, il più antico del paese scrive: ‘Un documento ufficiale dell’amministrazione della Repubblica di Santa Lucia, nei Caraibi, dimostra che Giancarlo Tulliani è il titolare della Printemps Ltd e della Timara Ltd’”. Sembra solo una delle tante indiscrezioni pubblicate sulla Rete. E invece un secondo quotidiano dominicano on-line, El Nacional pubblica alle 12 e 42 di martedì 21 settembre (le 18 e 42 in Italia) la lettera del ministro di Saint Lucia, annunciata due ore prima da Dagospia.

La lettera è firmata dal ministro della giustizia dell’isola di Saint Lucia ed è diretta a Stephenson King, il capo del governo che – secondo il ben informato Libero – è in ottimi rapporti con Silvio Berlusconi. “Caro Primo ministro, in base alle informazioni ricevute su una possibile pubblicità negativa ho chiesto al direttore servizi   finanziari del Ministero di investigare su una rete di società. La nostra richiesta è legata a recenti informazioni di stampa (…) Abbiamo indagato sulle seguenti società: Printemps Ltd, Timara Ltd e Jaman Directors Ltd. Queste società sono collegate all’acquisto di una casa a Monaco, che era di proprietà di un partito politico italiano. Le società sono rappresentate dallo stesso agente, Corporate Agent Ltd, e condividono lo stesso indirizzo al numero 10 di Manoel Street, Castries, St. Lucia. In relazione agli obblighi degli agenti registrati a St. Lucia è stata avanzata una richiesta di informazioni ai corrispondenti della Corpag services Usa. (…) Dai documenti dei corrispondenti, è stato anche possibile accertare che il beneficiario e proprietario della società è il Sig. Giancarlo Tulliani che ha dato mandato per conto della società di utilizzare i servizi di Jason Sam e Corpag Services Usa”. Come è arrivato questo documento al Nacional? L’articolo, scritto da Roma, come quello del Listin Diario, non è firmato e lascia intendere che la fonte sia governativa: “Copia del documento firmato L. Rudolph Francis, ministro della Giustizia di Santa Lucía, è stato lasciato filtrare alla stampa straniera”.

I finiani sostengono si tratti di una patacca. I berlusconiani chiedono spiegazioni. Giancarlo Tulliani chiama al mattino il suo avvocato Carlo Guglielmo Izzo e gli detta questa nota: “Giancarlo Tulliani smentisce categoricamente la notizia secondo la quale ci sarebbe la sua persona dietro la società off-shore che ha comprato l’appartamento monegasco”. Alle 17 e 29 le agenzie di stampa attribuiscono queste parole a Fini: “Quel documento è un falso. È una porcata”. Venti minuti dopo arriva la smentita del portavoce del presidente della Camera Fabrizio Alfano: “Fini non ha mai pronunciato quelle parole”. Non resta che rivolgersi al ministro della Giustizia di Saint Lucia. Ma al Fatto Quotidiano la segreteria di Rudolph Francis risponde: “Il ministro non torna in sede prima di venerdì. Non esistono comunicati ufficiali sulla materia”.

Da Il Fatto Quotidiano del 23 settembre 2010

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