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Lavrov: “Non faremo guerra all’Europa, ma rispondiamo alle ostilità”. Droni in Germania, “traccia porta alle navi russe”

Il portavoce del Cremlino Peskov: "La posizione di Trump è in linea con la nostra". Zelensky: "Ho discusso delle elezioni con il Parlamento". Ma per Mosca è un "teatro delle marionette"
Lavrov: “Non faremo guerra all’Europa, ma rispondiamo alle ostilità”. Droni in Germania, “traccia porta alle navi russe”
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Financial Times: “Dagli Usa ultimatum a Zelensky per accettare la proposta di pace Usa”

Secondo il Financial Times, gli inviati Steve Witkoff e Jared Kushner hanno dato al leader ucraino un ultimatum di ‘giorni’ sulla proposta di pace Usa. Facendo pressione su Zelensky affinché accetti le perdite territoriali in cambio di garanzie non specificate dagli Usa. Intanto ieri da Roma Zelensky ha debolmente ribadito di essere “sempre pronto alle elezioni”. Ma a guerra conclusa, lontano dalle bombe. Per il resto, il presidente ucraino non ha commentato l’ultimo affondo del tycoon e ha insistito sul voler presentare mercoledì agli Usa il nuovo piano di pace con gli emendamenti europei – Donbass smilitarizzato in primis. Ma, secondo le rivelazione del Ft, è uno sforzo che sembra destinato a naufragare in partenza. 

  • 21:11

    Zelensky: “Ho discusso col Parlamento l’ipotesi di elezioni”

    Nel suo discorso serale alla nazione, Volodymyr Zelensky ha dichiarato di aver discusso con il Parlamento ucraino la possibilità di indire elezioni, dopo che Donald Trump lo ha accusato di usare la guerra per non andare al voto (il suo mandato è scaduto nel 2024). “Se i nostri partner, compreso il nostro partner chiave a Washington, parlano così tanto e in modo così specifico delle elezioni in ucraina – elezioni sotto la legge marziale – allora dobbiamo fornire risposte legali ucraine a ogni domanda e a ogni dubbio”, ha affermato il presidente di Kiev, aggiungendo che si aspetta proposte dai deputati sulla questione. Durante la sua visita di ieri a Roma, rispondendo alle domande dei giornalisti italiani, Zelensky aveva detto di essere “sempre pronto” alle elezioni

  • 21:06

    Zelensky: “Russia sempre più dipendente dalla Cina”

    “Oggi è stato presentato un rapporto del capo del servizio di intelligence estero dell’Ucraina, anche sulla situazione economica del nemico e sulla crescente dipendenza dei russi dalla Cina. Nella storia russa, nessuno ha mai rinunciato così tanto alla propria sovranità a favore della Cina o di qualsiasi altra nazione più forte, ed è fenomenale quanto Putin stia pagando solo per non porre fine a questa guerra”. Lo scrive su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Ma il mondo ha ancora abbastanza potere per porre fine a questa guerra, per costringere la Russia a farlo. La pace è necessaria”, aggiunge.

  • 19:45

    Droni sulla Germania, “una traccia porta alle navi russe”

    Un’inchiesta dei media tedeschi Bild, Welt e Axel Springer Academy ha messo in luce sorvoli sospetti di droni russi su tre cargo nel mare del Nord e nel mar Baltico: Lauga, Hav Snapper e Hav Dolphin. Secondo quanto ricostruito, i droni, a lungo raggio e dotati di videocamere e sensori termici, hanno osservato le navi con equipaggi russi e collegamenti a porti e cantieri legati al colosso nucleare Rosatom. Le verifiche ufficiali delle autorità tedesche non hanno rilevato prove immediate, ma fonti di sicurezza parlano di “movimenti estremamente anomali” e di attività compatibile con missioni statali russe. I dati di navigazione mostrano anche insoliti percorsi circolari e soste prolungate in aree strategiche, suggerendo possibili operazioni coordinate tra le navi. Secondo il ministero dell’Interno tedesco, il fenomeno della “flotta ombra” russa è monitorato costantemente e il numero di sorvoli di droni rimane elevato. Nonostante i controlli, le navi continuano a navigare davanti alle coste europee, con manovre sospette che alimentano i timori di attività spionistiche. Secondo le stime dell’Anticrimine federale, sono circa duemila i droni che hanno sorvolato la Germania quest’anno

  • 19:31

    Drone di Kiev colpisce petroliera della “flotta ombra” russa

    I droni navali dei servizi di Kiev hanno colpito la petroliera Dashan della flotta ombra russa nel Mar Nero. Secondo quanto riferiscono i media ucraini, l’imbarcazione – battente bandiera delle Comore – si stava muovendo nella zona economica esclusiva dell’Ucraina, in direzione del terminal portuale di Novorossijsk, viaggiando alla massima velocità con il transponder spento.

  • 19:10

    Zelensky: “Le elezioni sono una cosa che riguarda solo gli ucraini”

    Il presidente dell’Ucraina ha respinto le accuse di Donald Trump secondo cui starebbe usando la guerra come scusa per aggrapparsi al potere. Le elezioni sono “una questione che riguarda il popolo ucraino, non quelli di altri Stati, con tutto il rispetto per i nostri partner”. La costituzione ucraina vieta lo svolgimento di elezioni in tempo di guerra. Tuttavia, Zelensky ha promesso di esplorare le possibilità di indire un voto nei prossimi mesi. “Dato che questa domanda viene sollevata oggi dal presidente degli Stati Uniti d’America e dai nostri partner, risponderò molto brevemente: guardate, sono pronto per le elezioni”, ha affermato martedì.

  • 16:41

    Telefonata di Macron, Starmer e Merz a Trump

    Emmanuel Macron ha annunciato di aver parlato telefonicamente con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e altri leader europei sull’Ucraina, “per cercare di fare progressi”. La chiamata è durata 40 minuti, secondo il presidente francese. Anche il primo ministro britannico Keir Starmer e il cancelliere tedesco Friedrich Merz hanno partecipato alla conversazione, ha riferito l’Eliseo all’Afp.

  • 16:33

    Zelensky: “Con Usa parleremo solo di ricostruzione. Domani incontro con i Volenterosi”

    “Continuiamo a comunicare quotidianamente con tutti i nostri partner, praticamente 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per individuare misure praticabili e realistiche per porre fine alla guerra. Tutto deve essere affidabile e dignitoso per l’Ucraina. Oggi è previsto un colloquio con la parte americana in merito a un documento che descriverà in dettaglio il processo di ricostruzione e sviluppo economico dell’Ucraina dopo la guerra. Parallelamente, stiamo ultimando i lavori su 20 punti di un documento fondamentale che potrebbe definire i parametri della fine della guerra e contiamo di inviare il documento agli Stati Uniti nel prossimo futuro, dopo il nostro lavoro congiunto con la squadra del Presidente Trump e i partner in Europa”. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Telegram. “Domani, il programma prevede un incontro nel formato della Coalizione dei Volenterosi, e stiamo lavorando in modo molto produttivo per garantire la sicurezza futura e impedire una nuova aggressione russa. La settimana potrebbe portare novità per tutti noi e porre fine allo spargimento di sangue. Partiamo dal presupposto che la pace non ha alternative e le questioni chiave sono come costringere la Russia a fermare le uccisioni e cosa, nello specifico, la dissuaderà da una terza invasione. Grazie a tutti coloro che sono con l’Ucraina!” conclude Zelensky.

  • 16:26

    Zelensky: “Nuovi colloqui con gli Usa nelle prossime ore”

    Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato che sono in programma per la giornata odierna colloqui con gli Stati Uniti “in merito a un documento che illustrerà in dettaglio il processo di ricostruzione post-bellica e lo sviluppo economico dell’Ucraina”. “Parallelamente – ha aggiunto su X – stiamo completando il lavoro sui 20 punti di un documento fondamentale, che potrebbe definire i parametri per porre fine alla guerra. Prevediamo di consegnarlo agli Stati Uniti nel prossimo futuro, a seguito della collaborazione con il team del presidente Trump e i partner europei”.

  • 15:11

    Fonti, “in Ue chiara maggioranza a favore del prestito di riparazione a Kiev”

    Una ‘chiara maggioranza’ dei Paesi Ue è orientata al sostegno all’Ucraina sul modello del prestito di Riparazione con l’uso degli asset russi immobilizzati dalle sanzioni eventuali alternative di finanziamento a Kiev non sono state finora discusse in modo sostanziale. E’ quanto si apprende a Bruxelles. Una scelta politica il 18 dicembre sarà decisiva per stabilire su quale architettura lavorare nelle settimane successive, aprendo però la strada a un lungo ciclo di negoziati tecnici: anche in caso di accordo al summit europeo del 18-19 dicembre, il nuovo schema non potrà comunque essere operativo dal primo gennaio, da quanto emerge. Una attuazione richiederà tempo, poiché la trasposizione nazionale sarà diversa in ogni Stato membro e in molti casi richiederà interventi legislativi nei Parlamenti nazionali. La Commissione stessa non si attende una messa a terra rapida e prevede un lavoro complesso, ben oltre poche riunioni tecniche o del comitato permanente degli ambasciatori, si apprende poi. Per evitare vuoti di finanziamento, i partner del G7, insieme alla Commissione e al Fondo monetario internazionale, starebbero lavorando a una soluzione ponte per garantire all’Ucraina la copertura finanziaria necessaria già nel primo trimestre 2026, in particolare per il sostegno militare. L’obiettivo è assicurare a Kiev certezza e continuità anche per il 2027, mentre l’Ue definisce i dettagli del nuovo meccanismo. Le capitali saranno chiamate a chiarire, già al Consiglio europeo del 18 dicembre, il grado di avanzamento del lavoro con il G7 sulle possibili opzioni-ponte.