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Gaza – Hamas smentisce il recupero degli ostaggi. Netanyahu: “Se non accettano, agiremo con forza”. L’Idf: “Pronti a riprendere i combattimenti”

Lunedì 6 ottobre iniziano i negoziati, il presidente Usa: "Il gruppo islamista sarà annientato se rifiuta di cedere il poter". Il premier israeliano ha ordinato l’invio di una delegazione israeliana per condurre i negoziati, sotto la guida del ministro Ron Dermer
Gaza – Hamas smentisce il recupero degli ostaggi. Netanyahu: “Se non accettano, agiremo con forza”. L’Idf: “Pronti a riprendere i combattimenti”
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  • 16:25

    Rubio: “Israele deve smettere di bombardare Gaza affinché Hamas possa rilasciare gli ostaggi”

    “Israele deve smettere di bombardare Gaza affinché Hamas possa rilasciare gli ostaggi. È quanto afferma il segretario di Stato americano Marco Rubio. “Penso che gli israeliani e tutti gli altri riconoscano che non si possono rilasciare gli ostaggi nel bel mezzo di un attacco – ha detto Rubio al talk show della Cbs ‘Face the Nation’ -, quindi gli attacchi dovranno cessare. Non può esserci una guerra in corso nel mezzo”. 

  • 14:54

    Una fonte vicina a Hamas: “Vuole raggiungere in accordo, Israele non ostacoli il piano Trump”

    Hamas è desiderosa di raggiungere un accordo per porre fine alla guerra in corso nella Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato una fonte vicina a Hamas che ha parlato a condizione di anonimato. “Hamas è molto interessata a raggiungere un accordo per porre fine alla guerra e avviare immediatamente il processo di scambio dei prigionieri, nel rispetto delle condizioni sul campo”, ha affermato la fonte palestinese aggiungendo che Israele “non deve ostacolare l’attuazione del piano del presidente Trump. Se l’occupazione ha reali intenzioni di raggiungere un accordo, Hamas è pronta”.
    La fonte ha aggiunto che “i negoziati mirano a discutere la tempistica per la preparazione delle condizioni sul campo per il trasferimento dei prigionieri detenuti a Gaza, come preludio all’avvio del processo di scambio di prigionieri”. Inoltre, durante le comunicazioni con i mediatori, secondo la fonte “Hamas ha insistito sul fatto che è essenziale che Israele interrompa le operazioni militari in tutte le aree della Striscia di Gaza, cessi tutte le attività aeree, di ricognizione e con i droni e si ritiri dall’interno della città di Gaza”. E “parallelamente alla cessazione delle attività militari israeliane, Hamas e le fazioni della resistenza interromperanno anche le loro operazioni e azioni militari”, ha aggiunto la fonte.
    Secondo la fonte, si prevede che i colloqui includeranno anche discussioni sulle mappe che Israele fornirà, indicanti i percorsi e le tempistiche del ritiro, che coincideranno con il processo di scambio dei prigionieri. Secondo il piano statunitense, Hamas avrebbe rilasciato i restanti 48 ostaggi, circa 20 dei quali si ritiene siano ancora vivi, entro tre giorni. Avrebbe inoltre rinunciato al potere e proceduto al disarmo. In cambio, Israele avrebbe interrotto l’assalto e si sarebbe ritirato da gran parte del territorio, avrebbe liberato centinaia di prigionieri palestinesi e consentito l’afflusso di aiuti umanitari e l’eventuale ricostruzione. 

  • 14:24

    Rubio: “Sapremo presto se Hamas fa sul serio, la fase del disarmo sarà dura”

    “Sapremo molto presto se Hamas fa sul serio” rispetto ai colloqui per finalizzare l’accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi israeliani ancora trattenuti. Lo ha dichiarato il Segretario di Stato americano Marco Rubio sottolineando che “la seconda fase, quella del disarmo e della smobilitazione, non sarà facile, sarà dura”. Secondo Rubio “c’è ancora del lavoro da fare”, ma “sono in corso incontri sull’accordo tra Israele e Hamas” e “si spera che questo accordo venga finalizzato molto rapidamente”.

  • 14:15

    Netanyahu: “Non procederò sul piano finché tutti gli ostaggi non saranno liberati”

     Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato oggi che non intende procedere con gli altri punti del piano di pace del presidente Donald Trump finché tutti gli ostaggi non saranno stati liberati. “Non passeremo ad alcuna delle 21 clausole finché la prima – il rilascio di tutti gli ostaggi, vivi e morti – finché l’ultimo ostaggio, ognuno di loro, non sarà entrato in territorio israeliano”, ha dichiarato Netanyahu. “Solo allora passeremo ad altre clausole”, ha aggiunto intervenendo all’Israel’s Heroes Forum, un gruppo di famiglie i cui cari sono stati uccisi durante gli attacchi di Hamas del 7 ottobre o nella guerra a Gaza che ne è seguita. 

  • 14:09

    Coordinatore di Israele per gli ostaggi incontra capo della Croce Rossa

    Gal Hirsch, coordinatore israeliano per gli ostaggi e i dispersi, ha fatto sapere su X di aver incontrato questa mattina il capo della delegazione del Comitato Internazionale della Croce Rossa in Israele Julien Lerisson per un “incontro preparatorio”. La notizia è riportata dal Times of Israel. Hirsch si recherà al Cairo come membro del team israeliano incaricato dei negoziati per il rilascio degli ostaggi, impegnato in colloqui indiretti per porre fine alla guerra di Gaza e liberare gli ostaggi rimasti, secondo il piano statunitense. La Croce Rossa ha trasferito ostaggi fuori da Gaza durante i precedenti cicli di rilascio e probabilmente sarà chiamata a farlo di nuovo se l’attuale proposta statunitense verrà attuata.  

  • 11:36

    Ambasciatore di Israele in Italia: “Chi giustifica il 7 ottobre sostiene Hamas”

    “Il massacro del 7 ottobre è stato un atto di brutale terrorismo. Chi è sceso in piazza a giustificarlo dimostra di non voler la pace, ma di sostenere Hamas. Condanno fermamente quanto accaduto e spero che venga denunciato senza mezzi termini”. Lo scrive l’ambasciatore d’Israele in Italia, Jonathan Peled, su X all’indomani delle manifestazioni pro-palestina a Roma. Ieri, durante la manifestazione era comparso una striscione: “7 ottobre giornata della Resistenza palestinese”.  

  • 11:34

    Fuoco contro richiedenti aiuti a Rafah: 4 morti

    Un attacco israeliano contro richiedenti aiuti umanitari nel sud di Gaza ha causato stamattina quattro vittime: lo riferisce al-Jazeera. Il Nasser Medical Complex, afferma la testata araba, ha dichiarato che le forze israeliane hanno sparato contro i palestinesi nei pressi di un centro di distribuzione a nord di Rafah. Inoltre una fonte dell’ospedale al-Ahli di Gaza ha riferito che è stato recuperato il corpo di un bambino ucciso in un attacco aereo israeliano su un’abitazione a Tuffah, a est di Gaza City. 

  • 11:26

    Sindaco di Gaza City: “Ora Hamas si faccia da parte”

    “Penso che farsi da parte sia una buona idea per tutti, per Hamas e per il popolo palestinese, perché gli ultimi anni sono stati molto difficili e Hamas non è in una buona posizione per restare al potere. Dovrà affrontare molti problemi interni e internazionali, è meglio che si faccia da parte per un pò di tempo e lasci che siano i palestinesi a scegliere i loro governanti. In futuro potranno formare un partito politico e il popolo deciderà se eleggerli o no”. Lo ha affermato in un’intervista a Repubblica il sindaco di Gaza City, Jahya al Sarraj. Quanto all’ipotesi di un coinvolgimento di Tony Blair come da piano presentato da Donald Trump. “Non credo sia un’ipotesi gradita alla gente di Gaza e potrebbe complicare le cose perché persone esterne potrebbero non comprendere le esigenze dei locali, è meglio avere gente del posto che governi. Abbiamo bisogno di un sostegno internazionale, è vero, arabo e islamico, ma questo dovrebbe avvenire in consultazione con i palestinesi per scegliere la forma migliore e le persone più adatte e abbiamo tante in gamba qui a Gaza che possano davvero pensare alla rinascita mettendo gli interessi del nostro popolo al primo posto”, aggiunge.  

  • 11:16

    Missili su Israele dallo Yemen: Houthi rivendicano

    I ribelli Houthi dello Yemen si sono assunti la responsabilità dell’attacco missilistico balistico di questa mattina contro Israele, sostenendo di aver preso di mira “diversi obiettivi sensibili” nell’area di Gerusalemme utilizzando un proiettile con testata a grappolo. Secondo l’esercito israeliano il missile è stato intercettato con successo durante l’attacco prima dell’alba. Non risultano esserci danni o feriti. Gli Houthi affermano inoltre di stare “monitorando gli sviluppi a Gaza” mentre il presidente degli Stati Uniti Donald Trump spinge per porre fine alla guerra.  

  • 10:03

    Berlino: “Per la pace a Gaza serve la cooperazione internazionale”

    Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul si recherà oggi nella regione del Golfo per discutere del piano di pace per Gaza del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Lo scrive l’agenzia tedesca Dpa. Il politico della Cdu discuterà prima della situazione con il primo ministro e ministro degli Esteri del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al Thani. Il Qatar è considerato un mediatore chiave tra Israele e palestinesi negli sforzi per porre fine alla guerra a Gaza. Wadephul ha invitato i partner dell’Ue e della regione del Golfo a compiere uno sforzo concertato per contribuire al successo del piano di pace per Gaza del presidente Trump. “Per attuare rapidamente il piano statunitense, è necessaria una decisa cooperazione internazionale”, ha dichiarato prima di partire per Qatar e Kuwait. “I segnali degli ultimi giorni mi danno fiducia che il governo israeliano e Hamas siano pronti a intraprendere le azioni necessarie. Tuttavia, ciò richiede il continuo supporto di chiunque possa esercitare influenza”. Per Wadephul il piano Trump offre “un’opportunità unica, anche perché è stato co-progettato e sostenuto da stati arabi e musulmani. Dopo due terribili anni di violenza e distruzione, questa grande opportunità deve ora essere colta”. Wadephul, ricorda Dpa, deve partecipare a una riunione dei ministri degli Esteri dell’Ue e del Consiglio di Cooperazione del Golfo nell’Emirato del Kuwait. 

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